Area dell'identificazione
Titolo:Le opere di Vivaldi per liuto e mandolino
Cronologia:
luglio 1992
Tipologia documentaria:materiale a stampa
Tipologia specifica:
estratto
Forma:fotocopia
Info pubblicazione:
contenuto in «il "Fronimo"» , 80 , 25-34 , Milano , Suvini Zerboni
Dati opera
Area del contenuto
Abstract:La "riscoperta" vivaldiana compiuta nel nostro secolo, ha prodotto un abbondante bagaglio bibliografico (monografie, saggi, studi critici) che, nell'affrontare le innumerevoli questioni riguardanti gli aspetti della produzione musicale del "Prete rosso" (sia strumentale che vocale), ha generalmente assegnato alle composizioni per strumenti a pizzico un ruolo assai marginale, di occasionalità, che non ne evidenzia i pregi.
Il problema non è quello di elevare i concerti per mandolino al rango di capolavori, come ad esempio i concerti delle "Stagioni", ma di riconoscere ad essi (così come alle composizioni per liuto) un corretto significato storico, non condizionato dalla sbrigativa etichetta di "composizioni di convenienza". In questo senso, quello che a molti è sembrato un "recupero isolato" del liuto, rientra nella concezione sperimentale dell'opera strumentale che portò Vivaldi ad interessarsi a strumenti inconsueti come la viola d'amore, il salmoè, il flautino.
L'esegesi di queste composizioni dunque, approfondisce questo aspetto della poliedrica personalità vivaldiana e al tempo stesso fa luce sul ruolo che gli strumenti a corde pizzicate svolsero in Italia nella prima metà del '700.
Stato di conservazione:stato di conservazione buono
descrizione fisica disco digitale
descrizione fisica disco analogico
descrizione fisica nastro analogico
descrizione fisica file digitale