Istituto per il Teatro e il Melodramma / Fondo E. Duse

Area dell'identificazione

Titolo:Spettri
Cronologia: s.d.
Tipologia documentaria:documentazione varia
Tipologia specifica: copione
Forma:dattiloscritto
Responsabilità:
Descrizione fisica:
  • 1 fasc., 290 x 220 mm
    Il copione è un dattiloscritto ad uso del suggeritore. La copertina in cartoncino di colore grigio riporta il nome e l'indirizzo della copisteria e reca un'etichetta d'ispirazione liberty con l'indicazione del titolo e dell'autore. Vi compare inoltre la scritta a matita in corsivo "Per suggerire".

Dati opera

Area del contenuto

Abstract:La protagonista, Elena Alving, vedova del tenente Alving, ha fatto costruire un asilo per onorare la memoria del marito. Sta per inaugurarlo insieme all'amico, il Pastore Manders, e al figlio Osvald. Questi, tornato da poco da Parigi, scandalizza Manders parlando della vita libera e spensierata della città francese. La madre invece, consapevole delle menzogne e ipocrisie sulle quali si regge la vita, non è affatto scandalizzata. Molti anni prima lei stessa, sposata ad Alving senza amarlo, lo aveva abbandonato per il pastore Manders, il quale però la indusse a tornare dal marito. Per tutta la vita Elena ha voluto far credere a tutti, soprattutto al figlio, che il padre fosse un uomo rispettabile, nascondendo la dissolutezza di Alving e la sua condotta disinvolta con altre donne. La creazione dell'asilo, a lui intitolato, è l'ennesimo gesto per nascondere la verità. Ma Elena è costretta a rivelare la verità quando Osvald mostra i sintomi di una malattia incurabile, ereditata dal padre, (con tutta probabilità la sifilide, anche se non viene mai indicata) ed esprime la propria volontà di sposare Regine, la giovane figlia della cameriera, cresciuta con lui. Regine è infatti sorellastra di Osvald, in quanto frutto della relazione tra il tenente Alving e la cameriera. Elena rivela dunque al figlio la terribile verità sulla figura del padre. Osvald è perduto e condannato, per le colpe di chi l'ha preceduto, a soffrire e impazzire. Chiede alla madre di prendersi cura di lui e si fa promettere di somministrargli il veleno quando sarà preda della follia. Elena promette di farlo, ma poi si ritrae spaventata di fronte all'immagine del figlio in delirio.
Gli interventi che caratterizzano questo copione investono il testo in modo estensivo, coinvolgendo le didascalie e le battute di tutti i personaggi rendendo evidente, proprio per la loro natura uniforme ed estesa, che esso doveva essere usato dal suggeritore, come esplicitato in copertina.
In particolare, le didascalie sceniche risultano sempre percorse da linee blu che ne rendono difficile la lettura mentre le numerose cancellature e correzioni al testo delle battute, riformulate a volte secondo una nuova costruzione, sono il riflesso della cura meticolosa e dell'estrema attenzione dedicata dalla Duse al lessico dei drammi che interpretava. In questo senso anche se il testimone non reca traccia di interventi diretti dell'attrice è chiaramente una testimonianza straordinaria del lavoro da lei orchestrato sul testo in vista della messainscena.
Numerose risultano anche le trascrizioni di intere battute su frammenti di carta incollati alle pagine laddove evidentemente gli interventi sul testo, troppo pesanti, lo avevano reso illeggibile.
In tutto il copione ricorrono inoltre il segno simile ad un cancelletto "# " qui posto non solo in relazione alle didascalie che segnalano l'ingresso o l'uscita dei personaggi ma anche la loro presenza non tangibile tradita da rumori che si odono in scena e il segno simile ad un triangolo "∆", in corrispondenza di istruzioni relative a luci o suoni prodotti in scena.
Gli interventi di taglio sono poco numerosi e si concentrano soprattutto nel III atto.
Modalità di acquisizione:Pervenuto tramite donazione da parte di Sister Mary Mark, nipote di Eleonora Duse.
Modalità di accesso:L'accesso ai materiali è possibile previa richiesta al Direttore dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma.
Lingua:Italiano
Stato di conservazione:stato di conservazione buono
Bibliografia:
  • Il laboratorio dell'attrice - Copioni annotati di Eleonora Duse, a cura di Maria Ida Biggi, Venezia, Regione del Veneto, 2007. Pubblicazione multimediale realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "G. Mazzariol" dell'Università Ca' Foscari di Venezia

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descrizione fisica disco digitale

descrizione fisica disco analogico

descrizione fisica nastro analogico

descrizione fisica file digitale

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