Fin dalla sua costituzione la Fondazione Giorgio Cini ha affiancato alle attività di ricerca e di promozione della cultura italiana e veneziana, la conservazione del patrimonio archivistico che essa custodisce. Un tesoro documentale di inestimabile valore culturale che raccoglie più di 90 fondi con oltre 5 milioni di documenti, fotografie e libri.
Valorizzare adeguatamente tale materiale significa da un lato renderlo pienamente fruibile alla comunità degli studiosi e appassionati, dall’altro garantirne la perfetta conservazione e la durata nel tempo. L’utilizzo delle più avanzate tecnologie di informatizzazione è un ausilio fondamentale a questo compito e la Fondazione ha da anni intrapreso la strada della digitalizzazione dei propri archivi. Ecco perché nel 2014 è stata avviata una sistematica campagna di informatizzazione che si è posta come obiettivo la digitalizzazione e l’inventariazione dei fondi e degli archivi della Fondazione approdata con la realizzazione dell’OPAC come strumento per la comunità.
La soluzione individuata a questo scopo ha portato alla costruzione di un ARCHIVIO DIGITALE basato su xDams, una piattaforma documentale dedicata alla schedatura analitica, descrizione e gestione di diverse tipologie di materiali e informazioni, allegati digitali, immagini (tiff, jpeg), audiovisivi, file pdf e così via. xDams è un software capace di trattare i dati e i metadati ad essi riferiti, secondo standard nazionali e internazionali e aperto all’interoperabilità con altri sistemi.
Il progetto prevede anche la costituzione di un laboratorio per le digitalizzazioni, un punto di riferimento per l’acquisizione dei materiali secondo linee guida consolidate sugli standard del settore.
L'Istituto di Storia dell'Arte custodisce un numero considerevole di archivi documentari e fotografici legati, in particolare, a importanti personalità della storia dell'arte, come Giuseppe Fiocco e Rodolfo Pallucchini, direttori dell'Istituto dal 1954 al 1971 e dal 1972 al 1989, che hanno affidato alla Fondazione il compito di preservare i propri materiali.
L'Istituto per la Musica conserva Fondi di compositori e personalità del mondo musicale italiano attivi tra la fine del XIX e l'inizio del XXI secolo. La pluralità di linguaggi e tecniche con i quali essi si espressero e i loro diversi ambiti di interesse sono attestati da materiali autografi e a stampa: appunti, schizzi, abbozzi, stesure e partiture relativi a musica strumentale, vocale, elettronica, per la danza, il teatro, il cinema, la radio e la televisione.
L'Istituto per il Teatro e il Melodramma promuove la ricerca scientifica e la divulgazione della storia dello spettacolo, in ambiti specifici come quello della storia dell'attore, del melodramma, della danza, della scenografia, dell'iconografia teatrale e musicale. Negli ultimi anni l'Istituto ha affiancato alla sua attività scientifica diverse iniziative di carattere performativo, avvalendosi della collaborazione di artisti della scena contemporanea, di accademie e scuole di teatro.
L'Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC) della Fondazione Giorgio Cini, fondato da Alain Daniélou nel 1969 promuove fin dalla sua creazione corsi, seminari, convegni e spettacoli che riguardano le diverse musiche del mondo e un approccio interculturale agli studi musicali.
L'Istituto Italiano Antonio Vivaldi, fondato da Antonio Fanna nel 1947 ed entrato a far parte della Fondazione Giorgio Cini nel 1978, conserva, in copia, tutte le musiche - manoscritti e stampe dell'epoca - composte da Antonio Vivaldi, nonché le edizioni moderne delle stesse, saggi monografici e una ampia documentazione audio e video, a disposizione degli studiosi per consultazione.
L'Istituto per la Storia della società e dello Stato Veneziano è nato nel 1955 al fine di promuovere lo studio più avvertito e consapevole della società e dello stato veneziano nei vari aspetti. è preso quindi in considerazione un arco di tempo che dall'esordio d'una Venezia ancora embrionale in ambito bizantino si spinge sino alla sua pienezza sovrana di Dominante per proseguire sino alla dissolvenza, nel 1797, della Serenissima.
L'Archivio del Centro Studi del Vetro, nato nel 2012 nell'ambito dell'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini, rappresenta un patrimonio proveniente da fondi artistici e archivi storici delle vetrerie veneziane muranesi ed è costituito soprattutto da disegni e progetti, carteggi e documentazioni, cataloghi di produzione, rassegna stampa e riproduzioni fotografiche d'epoca.
Il Centro si configura come la naturale evoluzione del preesistente Istituto "Venezia e l'Oriente" che era stato istituito nel 1958 con l'intento primario di promuovere lo studio delle civiltà dell'India e dell'Estremo-Oriente e che negli anni è stato il fulcro di un incessante dialogo fra Oriente ed Occidente, fra popoli, civiltà e religioni diverse nonché un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo grazie alla sua ricchissima biblioteca, ai seminari, alle conferenze e alle pubblicazioni.
Tra le collezioni e gli archivi privati acquisiti dalla Fondazione rivestono un particolare interesse i Fondi letterari. Tali Fondi, composti in gran parte da carteggi, custodiscono materiali e documenti afferenti a personalità di prim'ordine della cultura italiana e europea tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento (Gabriele d'Annunzio, Giovanni Pascoli, Filippo Tommaso Marinetti, Diego Valeri, Giovanni Comisso, Stefan Zweig, Hugo von Hofmannsthal, ecc.)