OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

identificazione: BATTAGLIA DI RAVENNA
titolo parallelo: BATTLE OF RAVENNA

LOCALIZZAZIONE

Bassano del Grappa, Museo Civico, Collezione Remondini

ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA

tipo acquisizione: donazione
Bassano del Grappa, 1849

PROVENIENZA

Bassano del Grappa, Collezione Remondini
data ingresso: sec. XVIII (ultimo quarto)
data uscita: 1849

DATAZIONE

sec. XVI, prima metà
1520 ca. - 1530 ca.

AUTORE

  • Anonimo (incisore, inventore)
ambito culturale: ambito emiliano (incisore)

EDITORI/STAMPATORI

Venezia e Padova, 1560

DATI TECNICI

xilografia; mm 1060 x 2370
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: didascalica
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: lungo il margine superiore, secondo blocco
trascrizione: ELFATO.DARME.DARAVENA DEL/MDLX.

tipologia: riferimento all'autore
tecnica di scrittura: a stampa
trascrizione: In Venetia e in Padoua per Pietro Paolo Tozzi









STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Xilografia in otto blocchi (incompleta).
La monumentale xilografia raffigura l'esercito francese e quello della Lega Santa affrontati. Alle spalle, il fiume Ronco e i soldati che combattono. Fu stampata, come ricaviamo dall'iscrizione, nel 1560 da Pietro Paolo Tozzi, editore attivo a Venezia e Padova, ma probabilmente i legni furono incisi negli anni Venti. La xilografia, ricavata da otto blocchi, è sopravvissuta in un solo esemplare incompleto conservato al Museo Civico di Bassano (otto blocchi dei 12 originali; dei quattro mancanti non si conosce alcun esemplare).
Nel cartiglio dell'angolo inferiore della xilografia sono trascritte le Stanze di Giovanni Battista Dragoncino da Fano (per la trascrizione completa, vedi Muraro e Rosand 1976, p. 92), in cui il poligrafo racconta della battaglia: in chiusura attribuisce il disegno della composizione a Raffaello. In effetti dalla bottega di Raffaello uscì un disegno che cita la battaglia di Ravenna, destinato al bordo inferiore dell'arazzo della serie degli Atti degli Apostoli, quello con La guarigione del paralitico. Il soggetto era molto sentito alla corte papale: infatti Giovanni de' Medici, papa Leone X, committente di Raffaello, fu fatto prigioniero durante la Battaglia di Ravenna, ma riuscì a sfuggire ai francesi. La liberazione fu vista allegoricamente come un segno di Dio in vista dell'elezione al soglio pontificio del cardinale, che avvenne l'anno seguente la battaglia. La xilografia deve tuttavia il suo debito maggiore ad un'altra incisione, eseguita però a bulino, che riproduce la battaglia di Ravenna: fu eseguita dal cosiddetto Maestro della Trappola (TIB 25, Commentary, a cura di Mark Zucker, 1984, pp.453-457). Si ritiene che questo artista sia di origini bolognesi e che abbia eseguito l'incisione a Roma tra il 1512 e il 1518, quando Agostino Veneziano riprodusse l'opera in controparte. Oltre a citare ampiamente questa incisione, nella xilografia ci sono riferimenti dall'affresco di Raffaello nelle Logge Vaticane con Davide che uccide Golia (riprodotto anche da Marcantonio Raimondi e da Ugo da Carpi).
Si tratta quindi, nel complesso, di un'opera che assembla idee figurative di artisti emiliani attivi a Roma in ambito raffaellesco negli anni Venti del Cinquecento.

Questa xilografia apparteneva alla collezione privata della famiglia Remondini, che comprende 8522 stampe, donate da Giovanni Battista Remondini al Museo Civico di Bassano nel 1849. Come ricostruito da Fernando Rigon, la collezione risultava già completa in un inventario manoscritto del 1827, divisa in 79 cartelle per scuola ed epoca, nell'ordine mantenuto fino ad oggi. Rigon riferisce che "trae origine nell'ultimo trentennio del sec. XVIII dal concorso di due distinte raccolte: ad un primo nucleo comprendente incisioni italiane, fiamminghe, francesi, che poco prima del 1777 il conte Antonio Remondini aveva acquistato da un non meglio identificato "celebre uomo di gusto fino e sicuro" si venne ad aggiungere, verso il 1794, la collezione di esemplari italiani e stranieri messa insieme a Venezia dal pittore e incisore don Bernardo Ziliotti. Questi già cospicui gruppi furono poi incrementati e spesso completati per settori e scuole di quanto gli stessi Remondini, favoriti dalla loro attività calcografica, erano andati e andavano raccogliendo per scambi e acquisti" (Rigon in Nicolaes Berchem, incisore e inventore 1620 – 1683. Stampe dalla Collezione Remondini 1981, p. 7). Quasi tutte le stampe sono rifilate lungo i bordi e incollate a grandi fogli di cartoncino grigio-azzurro (76x54 cm ca.).

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: scansione da libro
note: Creative Commons

REPERTORI

BIBLIOGRAFIA

Muraro M./ Rosand D., Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, pp. 92-93, n. 20

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S., 2017
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0200, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/11052/stampa-11052.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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