Xilografia in un unico blocco. Primo stato con il monogramma sul cippo.
L’autore di questa xilografia copia (inserendo varianti) il riquadro superiore sinistro del Sacrificio di Isacco di Tiziano e Ugo da Carpi (ALU.0175.1). Al debito nei confronti di questa stampa, evidente soprattutto per quanto riguarda il paesaggio, le architetture e in generale l’impaginato, si deve aggiungere quello verso Albrecht Dürer, dal quale riprende, in controparte e miniaturizzate, le figure della Sacra Famiglia in cammino dalla serie della Vita della Vergine. In primo piano, sulla destra, un pastore dorme con i piedi appoggiati al suo cane. Nel primo stato, la xilografia porta il monogramma DN con la croce inciso sul cippo (rimosso nel secondo stato). La stessa sigla, ugualmente incisa su un cippo in primo piano, compare in un’altra xilografia firmata dallo stesso incisore, il Paesaggio con quattro putti e un cane (ALU.0263.1). Nagler riteneva che questo monogramma andasse riferito a Francesco Denanto, Muraro e Rosand rifiutano questa ipotesi. Secondo Passavant si tratta del monogramma dello stampatore Domenico Nicolini da Sabbio.
Nell’esemplare conservato a Berlino, descritto da Dreyer (ALU.0264.3 Dreyer 1972, n. 34), la Fuga in Egitto è stampata come controprova su un foglio dove al recto c'è il Paese con famiglia in viaggio di Campagnola (ALU.0260.1). Le controprove potevano essere fatte solo quando l’inchiostro era ancora bagnato, e quindi solo nella bottega di origine, il che conferma che la Fuga in Egitto proviene anch’essa dalla bottega di Domenico. Pertanto deve essere accettata l'attribuzione della Fuga in Egitto a Domenico Campagnola avanzata già da parte di Wilhelm Korn nel 1897 e accolta da Dreyer, contestata invece da Muraro Rosand.
Altri esemplari di primo stato a New York, Metropolitan Museum segnatalo da Muraro Rosand con collocazione Rogers Fund 1922 (22.73.3-149); Parigi, BnF, inv. H105300