ISCRIZIONI
tipologia: documentaria
lingua: italiano
tecnica di scrittura: a penna
tipo di caratteri: corsivo
trascrizione: La fuga in Egitto
tipologia: documentaria
lingua: italiano
tecnica di scrittura: a penna
tipo di caratteri: corsivo
trascrizione: Nicolò Boldrini int.
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Xilografia in un unico blocco. Secondo stato.
L'anonimo autore di questa xilografia copia (inserendo varianti) il riquadro superiore sinistro del Sacrificio di Isacco di Tiziano e Ugo da Carpi (ALU.0175.1). Al debito nei confronti di questa stampa, evidente soprattutto per quanto riguarda il paesaggio, le architetture e in generale l'impaginato, si deve aggiungere quello verso Albrecht Dürer, dal quale riprende, in controparte e miniaturizzate, le figure della Sacra Famiglia in cammino dalla serie della Vita della Vergine. In primo piano, sulla destra, un pastore dorme vicino al suo cane.
Nel primo stato, la xilografia porta il monogramma DN inciso sul cippo (rimosso nel secondo stato). La stessa sigla, ugualmente incisa su un cippo in primo piano, compare in un'altra xilografia firmata dallo stesso incisore, il Paesaggio con quattro putti e un cane (ALU.0263). Nagler riteneva che questo monogramma andasse riferito a Francesco De Nanto, Muraro e Rosand rifiutano questa ipotesi. Secondo Passavant si tratta del monogramma dello stampatore Domenico Nicolini da Sabbio.
Nell'esemplare conservato a Berlino, descritto da Dreyer, sul verso è stampato il Paese con famiglia in viaggio di Campagnola (ALU.0260.1 - ALU.0260.2): si tratta di una prova dello stampatore, non c'è un legame artistico fra le due opere. Lo stampatore riteneva più importante il Paesaggio di Campagnola, tanto che non si è fatto scrupolo a ritagliare la Fuga in Egitto.
Questa xilografia apparteneva alla collezione privata della famiglia Remondini, che comprende 8522 stampe, donate da Giovanni Battista Remondini al Museo Civico di Bassano nel 1849. Come ricostruito da Fernando Rigon la collezione risultava già completa in un inventario manoscritto del 1827, divisa in 79 cartelle per scuola ed epoca, nell'ordine mantenuto fino ad oggi. Rigon riferisce che "trae origine nell'ultimo trentennio del sec. XVIII dal concorso di due distinte raccolte: ad un primo nucleo comprendente incisioni italiane, fiamminghe, francesi, che poco prima del 1777 il conte Antonio Remondini aveva acquistato da un non meglio identificato "celebre uomo di gusto fino e sicuro" si venne ad aggiungere, verso il 1794, la collezione di esemplari italiani e stranieri messa insieme a Venezia dal pittore e incisore don Bernardo Ziliotti. Questi già cospicui gruppi furono poi incrementati e spesso completati per settori e scuole di quanto gli stessi Remondini, favoriti dalla loro attività calcografica, erano andati e andavano raccogliendo per scambi e acquisti" (Rigon in Nicolaes Berchem, incisore e inventore 1620 – 1683. Stampe dalla Collezione Remondini 1981, p. 7). Quasi tutte le stampe sono rifilate lungo i bordi e incollate a grandi fogli di cartoncino grigio-azzurro (76x54 cm ca.).
BIBLIOGRAFIA
Baseggio G.,
Intorno tre celebri intagliatori in legno vicentini, Bassano, 1844, p. 37, n. 23
Dreyer P.,
Tizian und sein Kreis, 50 venezianische Holzschnitte aus dem Berliner Kupferstichkabinett, Staatliche Museen Preussischer Kulturbesitz, Berlin, 1971, n.34
, Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, p. 135, n. 76
AUTORE DELLA SCHEDA
Urbini S., 2017
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0264.2, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/12584/stampa-12584.html