Xilografia in unico blocco, derivata da una tela dipinta da Tiziano intorno al 1532-1533 e oggi conservata a Palazzo Pitti (inv. 423).
Rara scena di rappresentazione in notturno che ebbe una notevole fortuna. È citata nelle principali fonti che riguardano la produzione xilografica di invenzione del cadorino: la lettera di Lampsonio del 1567; l’edizione delle Vite di Vasari del 1568; le Meraviglie dell’arte di Ridolfi del 1648. È stata di ispirazione per Jacopo Bassano e per El Greco, che la citò in un’anta dell’Altarolo della Galleria Estense di Modena.
Ne esistono tre stati, individuabili osservando il volto della Madonna che progressivamente appare di minore qualità. Il legno nella parte corrispondente si danneggiò forse già al momento della prima tiratura. Fu ritagliato un tassello ovale e sostituito con un altro rozzamente intagliato, dove si sono perse le delicate ombreggiature della prima edizione. Esiste una copia xilografica indicata da Dreyer (Dreyer 1971, 17-II).
Il monogramma in un sasso in basso a sinistra è stato identificato con quello dell’artista Giovanni Britto, di origine tedesca attivo a Venezia tra il 1530 e il 1550, collaboratore dell’editore Marcolini. Il suo stile xilografico che emula il segno sottile dell’incisione su rame caratterizza anche altre xilografie su fogli sciolti (come il Ritratto dell'Imperatore Carlo V, ALU.0274.1). Secondo Muraro e Rosand, Britto si associò con Tiziano verso la fine del quarto decennio del Cinquecento, riproducendo disegni e dipinti del cadorino già completati anche da tempo, come avvenne anche per questa Adorazione dei pastori. Non più quindi disegni appositamente eseguiti per essere trasferiti sul legno: la libertà inventiva e di segno delle incisioni di invenzione, caratteristiche della pratica xilografica delle origini, si va sostituendo quindi secondo lo spirito e la funzione delle incisioni di riproduzione.
Esistono due disegni legati a quest’opera che sono considerati copie parziali della stampa: Francoforte Städelsches Kunstinstitut, inv. 458; Berlino Kupferstichkabinett, KdZ 21980.
Altri esemplari:
Boston, Museum of Fine Arts, ALU.0272.1
Bassano del Grappa, Museo Civico, ALU.0272.2
Venezia, Fondazione Musei Civici (Stampe, A.15, n.32)
Londra, British Museum (1852,0612.4 https://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1503187&partId=1&searchText=1852,0612.4&page=1)
Amburgo, Kunsthalle.
Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, inv. stampe sciolte 13 (primo stato)
Brema Kunsthalle inv. 33062 (primo stato)