OGGETTO

SOGGETTO

identificazione: ASSEDIO DI RODI
titolo parallelo: SIEGE OF RHODES
titolo: Assedio di Rodi

PROVENIENZA

DATAZIONE

sec. XVI, primo quarto
1522

AUTORE

ambito culturale: ambito veneziano (inventore)

EDITORI/STAMPATORI

Vavassore Giovanni Andrea, attivo 1531-1572 (editore/stampatore)
Venezia, 1522

DATI TECNICI

xilografia; mm 295 x 415
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

discreto
indicazioni specifiche: Varie lacune lungo i bordi

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: di titolazione
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: corsivo
posizione: in alto, in un cartiglio disegnato
trascrizione: La cità di Rodi christianissima col asedio del gran turco, 1522










STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

All'interno dell'isola di Rodi, il cui profilo è forse ricavato da un portolano o dall'Isolario di Benedetto Bordon, è rappresentata la città assediata dai Turchi. Le proporzioni sono di fantasia, infatti la città è ingrandita a dismisura. In alto, dentro un cartiglio, la seguente iscrizione: ‘La cità di Rodi christianissima col asedio del gran turco, 1522'. Come ha spiegato Lamberto Donati, la riproduzione della città deve essere stata ricavata da una delle molte vedute che furono eseguite in occasione dell'assedio precedente, nel 1480, e in particolare dalle illustrazioni dell'Obsidio Rhodiae di Guglielmo Caoursin. Ricorrono infatti alcune immagini e temi in comune: un impiccato, un soggetto sacro (in questo caso San Nicolò protettore delle navi ai piedi della Vergine), il gruppo di cristiani rinnegati. È invece attuale e corrisponde all'assedio del 1522, secondo quanto hanno tramandato dei testimoni occidentali, la disposizione degli eserciti turchi intorno alla città e i dettagliati particolari di uomini e mezzi coinvolti nell'evento, che dimostrano l'impossibilità dei cristiani di difendere la città. Solimano è a cavallo in basso a sinistra, al suo fianco un cartiglio con l'scrizione ‘EL GRAN TURCO'. Ai suoi piedi è inginocchiato un uomo. Ogni esercito è identificato da un'iscrizione con il nome del Pascià che lo comanda. Sono inoltre rappresentati gli accampamenti, le fortificazioni, i cannoni, la tenda del Sultano (il ‘PAVION DEL GRAN TURCHO').
La xilografia è incollata nel nono volume delle Historiae senenses di Sigismondo Tazio, il codice vaticano che riporta eventi dal 1520 al 1525, data che possiamo considerare termine ante quem per l'esecuzione della xilografia.
Sebbene la mappa non porti nessun marchio editoriale, lo stile è praticamente identico a quello della mappa con lo stesso soggetto ricavata da quattro matrici lignee (ALU.0492) che cita Leo Bagrow nel suo studio su Vavassore cartografo.

Nello stesso volume sono inserite o incollate altre tre xilografie: il ritratto di Solimano il Magnifico (ALU.0277), il Monstrum Saxoniae (ALU.0825) e il ritratto del doge Andrea Gritti (ALU.0826).

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

REPERTORI

BIBLIOGRAFIA

Bagrow L., Giovanni Andreas di Vavassore, a Venetian cartographer of the 16th Century, a descriptive list of his maps, 1939, n. 1 
http://cul.worldcat.org/title/giovanni-andreas-di-vavassore-a-venetian-cartographer-of-the-16th-century-a-discriptive-list-of-his-maps/oclc/4458231
Donati L., "Due immagini ignote di Solimano I", Studi orientalistici in onore di Giorgio Levi Della Vida, 1956, pp. 219-233
McDonald M. P., The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, London, 2004, inv. 3152, v. 1, fig. 436

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S., 2017
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0278.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/13974/stampa-inserita-volume-13974.html, ISBN 978-88-96445-24-2