OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

identificazione: ULTIMA CENA
titolo parallelo: LAST SUPPER

LOCALIZZAZIONE

Londra, British Museum, Department of Prints and Drawings

ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA

tipo acquisizione: acquisto
1881

PROVENIENZA

, collezione William Mitchell
data uscita: 1881

DATAZIONE

sec. XVI, prima metà
1520 ca. - 1530 ca.

AUTORE

DATI TECNICI

xilografia; mm 358 x 531
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: indicazione di responsabilità
posizione: margine inferiore destro
trascrizione: FRANCISCVS. IACOBI/ DENANTO. SINDIT










STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

L'invenzione di questa stampa, firmata da Francesco Denanto, è stata correttamente riferita a Biagio Pupini da Paolo Ervas. Lo studioso segnala infatti un disegno attribuito a Pupini conservato presso il Cabinet des dessins del Louvre, che raffigura la medesima scena in controparte e ha dimensioni analoghe a quelle della stampa (inv. n. 4286, http://arts-graphiques.louvre.fr/detail/oeuvres/42/101527-La-Cene-max , l'attribuzione a Pupini è di Pouncey). Rispetto al disegno la xilografia risulta però semplificata nell'impostazione spaziale e decisamente più povera nella resa dei personaggi che si fanno piatti e dai lineamenti caricati. Questo è l'unico caso nella produzione di Francesco Denanto in cui sia possibile stabilire un confronto tra un disegno e la stampa e valutarne così l'interpretazione che in questo caso, purtroppo, impoverisce decisamente l'invenzione originale. Va tuttavia precisato che questa Ultima cena è l'intaglio di qualità più bassa tra quelli firmati da Denanto a noi noti: la qualità delle storie di Cristo da disegni di Girolamo da Treviso il Giovane è infatti decisamente superiore.

Incisore di origine savoiarda, Francesco Denanto fu attivo prevalentemente tra l'Emilia e Venezia tra il secondo e il quarto decennio del Cinquecento. Collaborò sicuramente con Girolamo da Treviso il giovane e con Amico Aspertini, che fornirono disegni per i suoi intagli. Le scarne notizie sul suo catalogo ci sono fornite dalle firme su alcune opere e uno dei pochi punti fermi ai quali possiamo ancorare la sua produzione è relativo all'edizione ferrarese dell'Orlando Furioso (Francesco Rosso da Valenza) del 1532, dove incide il suo nome nella cornice del ritratto di Ludovico Ariosto che chiude il volume (ritratto invece intagliato da Francesco Marcolini su disegno di Tiziano).
Oltre alle opere schedate in questo database, per le quali si vedano le schede e la bibliografia relativa, ad oggi non sono state rintracciate altre su opere firmate o a lui attribuite citate negli inventari della collezione di stampe di Ferdinand Columbus. Ad esempio, la serie di xilografie raffiguranti gli Apostoli e Cristo Salvatore (Mark. P. McDonald: nn. inv. 1642-6, 1648, 1650-1657, 1910, 2153, 2216, 2296, 2316, 2322, 2336), che doveva forse evocare la nota serie raffaellesca incisa a bulino da Marcantonio Raimondi e di cui esiste anche la versione xilografica (ALU.0838.1 - ALU.0850.1); o anche Il trasporto della Santa Casa di Loreto (Mark. P. McDonald n. inv. 2591) simile alla matrice modenese ALU.0408 e ALU.0408-M.

Questa xilografia è un'impressione antica di una matrice conservata presso le Gallerie Estensi di Modena (ALU.0403-M). Nel recto dello stesso legno è intagliata un'altra composizione, una Santa famiglia coi santi Rocco e Sebastiano (si vedano ALU.0402.1 e ALU.0402-M). La matrice appartiene al fondo Soliani e ne sono note anche alcune impressioni moderne. Venne impressa infatti nel catalogo Incisioni in legno esistenti nella Reale Tipografia degli Eredi Soliani del 1828 (conservato presso la Biblioteca Civica Poletti di Modena); nel catalogo della vendita Soliani del 1864, (di cui sono noti tre esemplari, uno presso la Biblioteca Estense Universitaria, uno presso i Musei Civici di Modena, uno presso le Gallerie Estensi in cui è stampata a p. 54); infine nel cosiddetto "Catalogo Bariola", pubblicato in dieci esemplari nel 1913 circa (p. 38 dell'esemplare numerato delle Gallerie Estensi di Modena).
Un ulteriore esemplare si conserva a Milano, Biblioteca Ambrosiana (inv. 19800).

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: London, British Museum ©
note: Creative Commons

REPERTORI

Passavant J.D., Le peintre-graveur: contenant l'Histoire de la gravure sur bois, sur métal et au burin jusque vers la fin du XVI siècle [...], Paris, 1860-1864, I, 1863, p. 150; VI, 1864, pp. 213 s., 225 ss. 
http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/passavant1860ga
Kristeller P., "Denanto, Francesco", Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart, Leipzig, 1913, p.63, p. 63

BIBLIOGRAFIA

Zava Boccazzi F., "Tracce per Gerolamo da Treviso il Giovane in alcune xilografie di Francesco de Nanto", in Arte Veneta, 1959, p. 73
, I legni incisi della Galleria Estense. Quattro secoli di stampa nell'Italia Settentrionale, Modena, 1986, p. 136, n. 113 (G. Benassati), fig. 113
Dillon G., "Denanto, Francesco", Dizionario Biografico degli Italiani, 1990 
http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-denanto_(Dizionario-Biografico)/
McDonald M. P., The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, London, 2004
Ervas P., Girolamo da Treviso, Saonara, 2014, p. 91
Depaulis T., "From Savoy to Rome: Francesco de Nanto, a Neglected Printmaker of the Early Sixteenth Century", in Print Quarterly, 2020, v. XXXVII, pp. 123-139

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S./ Piazzi M.L., 2017
Urbini S./ Piazzi M.L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0403.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/17637/stampa-17637.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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