Le matrici appartengono alla raccolta Soliani-Barelli della Galleria Estense di Modena. Versano in discrete condizioni conservative e sono la parte superiore e quella inferiore di un grande Albero della Fortuna (ALU.0054.1). Quella superiore misura 397x535 mm, quella inferiore 328x529 (invv. nn. 6528, 6529). Le matrici provengono dal negozio milanese di Pietro Barelli, l'antiquario che nel 1886 acquistò anche il fondo di matrici Soliani, di cui però queste matrici non facevano parte (non sono infatti stampate nel loro catalogo di vendita del 1864 e neanche in quello del 1828). Il gruppo di matrici acquisite da Barelli oltre quelle Soliani consta di circa 140 pezzi di cui si ignora la localizzazione precedente. Nel 1887 il figlio di Pietro, Napoleone Barelli, vendette l'intero corpus di matrici Soliani-Barelli ad Adolfo Venturi che le destinò a Modena. Nel legno inferiore Pietro Barelli inserì un tassello apocrifo con l'iscrizione "DOMINICUS CAMPAGNOLA MDXVII" allo scopo di tirare nuove stampe del legno falsificato, spacciandole per antiche e firmate. Barelli prima di intervenire sulle matrici le stampò e segnò sulla carta gli interventi che voleva fare. Questo fogli, e anche la prova di falsificazione di questa xilografia, fanno parte del materiale che Achille Bertarelli comprò dal figlio Napoleone e ora sono conservati nelle Civiche Raccolte del Castello Sforzesco. Sono noti tre stati: il primo privo di iscrizioni oltre a quella di titolazione, il secondo reca in basso a destra il monogramma apocrifo “1550 MG”, di cui non sembra essere rimasta traccia nel legno, il terzo con l’iscrizione apocrifa “DOMINICUS CAMPAGNOLA MDXVII” dovuta a Barelli. La stessa iscrizione viene appuntata da Barelli sulla stampa da una matrice Soliani raffigurante un san Girolamo, falsificazione che non venne però realizzata (ALU.0448.2). Questa matrice non fa parte del nucleo di circa 2500 legni appartenuti alla famiglia modenese di stampatori/editori Soliani, fondo acquistato nel 1864 dal ‘cartolaio’ milanese Pietro Barelli, ma è stata acquisita da Barelli in un altro momento e non ne è nota la localizzazione precedente. Fa parte di un gruppo di circa 160 matrici mai appartenute ai Soliani (tra cui ALU.0412-M e ALU.0430-M), e arriva a Modena nel 1887, quando Venturi compera dal figlio di Pietro, Napoleone Barelli, il fondo Soliani per destinarlo finalmente alle collezioni Estensi.
Per un elenco completo degli esemplari noti di questa xilografia si veda ALU.0054.1.