NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La stampa raffigura il martirio di San Lorenzo, arcidiacono della Chiesa di Roma, bruciato sulla graticola per aver contravvenuto all'editto imperiale che vietava di distribuire i beni della Chiesa ai fedeli. Oltre al santo, disteso con le mani giunte rivolto a destra dove in alto si intravvede tra i raggi la mano benedicente divina, a sinistra il torturatore con berretto orientaleggiante e alle sue spalle l'imperatore (Valeriano), di profilo barbuto e coronato, e un consigliere (il ministro delle finanze Macriano).
La stampa presenta una coloritura a mano in giallo, verde, azzurro, marrone rossiccio. E' presente una cornice doppia lungo il margine inferiore, a bacchetta, che sembra continuare lungo il lato sinistro: secondo F. Bellini (in cat. exp. Roma 1987) sarebbe stata ritagliata da una composizione più grande, una sorta di altarolo portatile.
L'opera fa parte del gruppo di stampe riunite dall'impiegato forense Jacopo Rubieri da Parma, per la cui vicenda si rimanda alla scheda ALU.0013 e al gruppo di opere conservate per la maggior parte a Ravenna, ma anche a Pesaro.
E' possibile apprezzare l'intervento di Rubieri sulla stampa grazie alle fotografie realizzate prima del restauro operato sul foglio (si veda nello specifico Areford 2010, fig. 66): Rubieri aveva manipolato l'immagine colorando di nero lo sfondo, coprendo anche la mano di Dio che esce dai raggi nell'angolo in alto a destra, con un intento di resa quasi pessimistica della scena, secondo quanto esposto da D.S. Areford (2010, p. 148).
Questa stampa venne attribuita ad ambito veneziano da Kristeller (1927), da Schizzerotto ad un artista settentrionale, verso il 1470. F. Bellini (1987) ritiene l'opera della stessa mano della Madonna che allatta il Bambino, del gruppo di Rubieri ma conservata a Pesaro (ALU.0013) e del Santo Stefano (ALU.0074.1), ritenendole un prodotto popolaresco di area marchigiana (si vedano le ingenue soluzioni figurative). A questo ambito rimanda anche l'indicazione di Schreiber che proponeva Fano di cui Lorenzo è patrono. F. Bellini richiama alcune analogie iconografiche della zona, come gli affreschi di Allegretto Nuzi nella Cappella di San Lorenzo nel Duomo di Fabriano (ca. 1360; cfr. http://artblobs.com/wp-content/uploads/2015/06/The_martyrdom_of_S.Lawrence_-_Allegretto_Nuzi_-_Gothic_chapel_S.Venanzio_Cathedral_Fabriano.jpg)
e il dipinto attribuito a Jacobello del Fiore oggi ad Amsterdam, Rijksmuseum (si veda illustrazione in cat. exp. Roma 1987, p. 91 fig. 27/a).
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Ravenna, Istituzione Biblioteca Classense ©
BIBLIOGRAFIA
Lehrs M., "Una nuova incisione in rame del maestro delle banderuole in Ravenna", in
Archivio Storico dell'Arte, 1888, I, pp. 444-446, p. 446 n. 15
Kristeller P., "Holzschnitte des Meisters des Abendmahls in Ravenna",
Festschrift für Max J. Friedländer zum 60. Geburtstage, Leipzig, 1927, pp. 3-13, p. 4
Schreiber W.L., "Einzel-Formschnitte des fünfzehnten Jahrhunderts in der Biblioteca Classense Ravenna",
Einblättdrucke des XV. Jahrhunderts, Strassburg, 1929, n. 22
Schreiber W.L., "Einzel-Formschnitte des fünfzehnten Jahrhunderts in der Biblioteca Classense Ravenna",
Einblättdrucke des XV. Jahrhunderts, Strassburg, 1929, p. 12 n. 22, pl. 22
Schizzerotto G.,
Le incisioni quattrocentesche della Classense, Ravenna, 1971, tav. XVI nr. 39, tav. XVI nr. 39
, Xilografie italiane del Quattrocento da Ravenna e da altri luoghi, Ravenna, 1987, n. 27, p. 91
Areford D.S.,
The Viewer and the Printed Image in Late Medieval Europe, Farnham, 2010, pp. 147-149, p. 148 fig. 66, p. 149 fig. 67