La xilografia, ricavata da un solo blocco, rappresenta il momento in cui Sansone viene catturato dai filistei. Alla sinistra di chi guarda, Dalila stringe nella mano destra la forbice e nella sinistra i capelli appena tagliati all’eroe biblico. A destra tre soldati osservano la scena.
È menzionata nella lettera del Lampsonio del 1567, e citata da Ridolfi (1648): “Sansone preso dai Filistei con Dalila fastosa del tradimento co’ recisi crini in mano” (I, p. 203). La sua esecuzione deve risalire all’inizio del quinto decennio, come è stato proposto da Muraro e Rosand, che la mettono a confronto con L’Ecce homo dipinto da Tiziano nel 1543 e conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna (si noti lo stesso stile rustico delle architetture). Il profilo classico di Dalila e la sua posa scultorea bilanciano la concitazione della scena che la circonda. Tiziano rimedita, disegnando quest’opera, su invenzioni raffaellesche. In particolare il gruppo centrale sviluppa il tema presente in un’incisione di Giovanni Antonio da Brescia da un’idea attribuita ad ambito raffaellesco (HIND, 1938-48, V, p.44, n.23). Sono presenti ricordi, in realtà poco più che pretesti iniziali, anche dalla Strage degli Innocenti e della Battaglia di Ostia di Raffaello.
Nella figura eroica di Sansone la tecnica grafica e la complessità di segno sono del tutto nuovi e di grande effetto: si tratta di una nuova concezione delle figure a cui corrisponde una diversità di mezzi espressivi. Nella mano di Sansone Boldrini non segue il vigoroso disegno di Tiziano, caratterizzato da un variare continuo di tratti, ma attinge solo alle proprie risorse, con risultato mediocre. Nel guerriero visto di spalle, il dorso muscoloso rivelato dai fitti segni che lo modulano in chiaroscuro è reso da Boldrini con fedeltà al disegno del maestro, il resto della figura è più semplicemente debitore al manierismo tosco-romano moneta corrente in quegli anni in Laguna.
Visto il fitto tratteggio del disegno originale, fu sicuramente difficile per lo stampatore inchiostrare le parti in rilievo del legno (Muraro p.114). Infatti è raro trovare esemplari di questa stampa con tratto nitido e sottile. Nel legno, a un certo punto della sua storia, fu inserito un tassello sulla gamba del guerriero di spalle, sempre più evidente nelle tirature tarde. Nelle tirature tarde, oltre ad aumentare i tarli, l’inchiostratura è più pesante, l’effetto è impastato e una spaccatura che inizia a sinistra arriva a deturpare il volto di Dalila (ad esempio nell’esemplare conservato al Museo Correr, Vol. st. A/1531).
Per l'elenco degli esemplari noti, si veda ALU.0177.1.