NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Questa grande xilografia, ben 534x389, traduce la pala di Correggio nota come Madonna di san Giorgio.
La pala fu commissionata al pittore dalla confraternita modenese di San Pietro Martire e la critica la ritiene un'opera tarda, databile tra 1530 e 1532. Nel 1649 Francesco I d'Este fece collocare il dipinto nella Galleria Estense, ove rimase fino al 1746 quando fu venduto a Federico Augusto II di Sassonia e spostato a Dresda, insieme ad altre cento opere della collezione estense.
È nota un'altra traduzione del dipinto coeva e molto affine a questa (conservata presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, Raccolta Davoli, n. inv. 9000024797D, http://opac.provincia.re.it/reggioinc/document.aspx?TRG=MD&SRT=ATY&SID=6565&FWD=1&ORD=3&PGO=0). È eseguita a bulino, ha esattamente le stesse dimensioni di questa ma è in controparte. Presenta inoltre le medesime differenze rispetto alla pala, quali i volti dei santi, raffigurati più schiacciati, e la cornice di vimini che definisce la volta, meno curva rispetto al dipinto. La versione a bulino è firmata da Cristofano Bertelli, incisore e xilografo specializzato in stampe di traduzione da Correggio. È documentato a Modena tra 1560 e 1580, ma probabilmente attivo da prima. Le due stampe dipendono evidentemente dallo stesso disegno e quindi gli si può riferire anche questa xilografia.
Un altro esemplare di questa xilografia è conservato presso la Biblioteca Palatina di Parma, Raccolta Ortalli (n. inv. 3074). Mussini precisa che Meyer cita questo soggetto come chiaroscuro e ipotizza che l'esemplare parmense sia “la stessa xilografia stampata senza legno di fondo”, anche l'esemplare londinese non lo presenta.