NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Cristo, avvolto in un bel drappo fluttuante, rivolge lo sguardo in basso verso la Madre che si erge con le mani strette in preghiera. Di fronte a lei san Giovanni, anche lui con le mani giunte, ha il volto sofferente e la bocca socchiusa e sembra quasi la statua di un compianto di terracotta. I tre protagonisti della scena portano grandi dischi nimbati dietro il capo. Tre angeli raccolgono il sangue di Cristo che fiotta dalle ferite nelle mani e nei piedi. Ai piedi della croce il teschio e la tibia ad evocare il sepolcro di Adamo. Il terreno è punteggiato da erbette e fiori. Alla sommità della croce l'iscrizione INRI. Ai due estremi superiori dell'immagine il sole e la luna. La cornice è particolarmente elaborata ed elegante, con festoni di foglie animati d animali (un agnello sotto la croce), angeli, putti, santi.
L'Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento non prevede la catalogazione delle illustrazioni. Nondimeno in alcuni casi si può supporre che grandi e pregevoli xilografie come questa, già dalla loro origine, per volontà del tipografo e dell'editore avessero una circolazione autonoma. La presenza in grandi collezioni di stampe - nel caso della Crocifissione e angeli al British Museum ALU.394.3, Bibliothéque nationale Paris ALU.394.3, Kunstalle Bremen ALU.394.2 - significa comunque che a un certo punto della sua storia, l'illustrazione fu apprezzata come opera autonoma.
Sicuramente l'esemplare del British Museum è stato ritagliato da un libro. La notizia è infatti riportata in una nota manoscritta sul retro del foglio: “Used in many missals printed by P. Liechtenstein at Venice from 1509 onward. This is from the Salzburg missal of 1515. See Duc de Rivoli p.269 (n.214).
La Crocifissione compare per la prima volta nel Breviarium secundum usum Ecclesiae Saltzburgensis, Venezia Pietro Liechtenstein per Giovanni Rynma de Oringaw, 15 marzo 1509 (esemplari segnalati su EDIT 16: Biblioteca Apostolica Vaticana; Biblioteca Angelica Roma). Quest'opera è particolarmente importante a parere di chi scrive perché può essere attribuita a Jacopo da Strasburgo. Lo rivela il confronto con il tondo della Crocifissione nel ciclo della Passione di Jacopo. Purtroppo questo episodio è sopravvissuto in un unico esemplare, oltretutto assai rovinato, quello incollato nel dossale del coro di Santa Chiara nella chiesa di San Damiano ad Assisi (ALU.0163). Il confronto, ad esempio fra i due san Giovanni, fra l'iconografia/posizione degli angeli con i calici in cui si versa il sangue di Cristo, e il disegno delle foglie nelle due xilografie sembra supportare questa ipotesi.
L'esemplare, conservato a Brema, oggetto di questa scheda, è privo di colorazione, a differenza di quelli di Parigi e Londra.
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
autore: Silvia Urbini
ente proprietario: Brema, Kunsthalle ©
AUTORE DELLA SCHEDA
Urbini S., 2018
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0394.2, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/21667/stampa-21667.html