Istituto di Storia dell'Arte / Atlante delle Xilografie italiane del Rinascimento

OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

titolo parallelo: ASCENT OF CHRIST TO MOUNT CALVARY

LOCALIZZAZIONE

inv. [-]

PROVENIENZA

Norimberga, Katharinenkloster
data uscita: 1811

DATAZIONE

sec. XV, prima metà
- 1449 ante

AUTORE

ambito culturale: ambito nord-italiano (incisore)

DATI TECNICI

materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

discreto

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI











STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Questa xilografia appartiene alla cosiddetta Passio di Cristoforo Cortese. Rappresenta la Salita di Cristo al monte Calvario e vede Cristo trasportare la croce circondato da soldati e personaggi del popolo, a sinistra è raffigurata la Madonna che viene tenuta a distanza da una figura maschile. La parte superiore della composizione è occupata dalle lance dei soldati, soluzione impiegata anche nella scena della Cattura di Cristo (ALU.0510.1). Mariani Canova riconosce nella Passio "una certa veemenza popolaresca sia per un marcato gusto dei particolari sia soprattutto per l'anticonformismo di certe scene" a cui si aggiunge "l'insistito ricorrere di certe note di costume tedeschizzanti come gli alti berretti frigi". In questa scena si notano dettagli insoliti, quali l'uomo che trasporta la scala che inserisce la testa tra due pioli o i berretti dalla dimensione esasperata che ricorrono in tutta la serie.

La Passio D.N. Jesu Christi è un libro tabellare di cui si conservano 25 fogli presso il Germanische Nationalmuseum di Norimberga.
Ai fogli è stato amputato il bordo inferiore che conteneva il testo di accompagnamento all'immagine, intagliato all'interno di un cartiglio e sorretto alle estremità da due angeli. Degli angeli rimane solo la testa vicino al bordo inferiore, presente in tutte le xilografie. Conosciamo la composizione originale grazie ad un esemplare della Passio di 18 xilografie (stampate in recto/verso su 9 fogli), conservato presso il Kupferstichkabinett di Berlino, che è copia di quello di Norimberga (ALU.0526.1 - ALU.0543.1).

I 25 fogli di Norimberga erano incollati –con 64 altre xilografie tedesche- alle tavole di un trittico (Passavant scrive “une espèce de tabernacle d'autel en plusieurs divisions”), presso il Katharinenkloster, convento domenicano di Santa Caterina a Norimberga. Furono ritrovati all'inizio del XIX secolo e nel 1811 trasportati nel museo cittadino (per la ricostruzione del trittico si veda Field 2009). Nove di queste xilografie tedesche sono da considerarsi aggiunte di qualità minore alla Passio (Field 2009).
Secondo Kristeller, che per primo ha studiato l'opera, la Passio completa contava almeno 31 xilografie ed è dello stesso autore della grande Crocifissione di Prato (ALU.0097) e del Martirio di San Sebastiano di Ravenna (ALU.0091).

Rosenthal analizzando la filigrana presente in alcuni fogli ha potuto stabilire che il ciclo di Norimberga fu stampato in nord Italia e ha proposto convincentemente di attribuirlo alla fase tarda di attività di Cristoforo Cortese. A lui sono quindi da riferire anche la Crocifissione di Prato e il Martirio di San Sebastiano. A questo corpus va aggiunto il San Zaccaria di cui si conservano due esemplari, uno a Ravenna e uno a Firenze (ALU.0098.1, ALU.0098.2).
L'importanza della serie di Norimberga è quindi centrale, come puntualizza Field: “Cortese thus represents the first documented European artist to have designed woodcuts that have survived. Despite possible inspiration from northern narrative cycles of the life of Christ, the execution of the picture panel's series is thoroughly Italian in style and technique […]. The Venetian woodcuts of the picture panel exhibit a command of space, felicity of line, variability of cutting, and inventive and expressive grace not seen in the corpus of the German woodcut” (Field 2009, p. 222).

Undici matrici della Passio, le stesse della versione conservata al Kupferstichkabinett di Berlino, vennero riutilizzate nel 1487 in Pseudo Bonaventura, S. Meditationes vitae Christi, Venezia Hieronimus de Sanctis et Cornelio, 1487, con il bordo inferiore col testo tagliato come nella versione di Norimberga (https://data.cerl.org/istc/ib00922000).
La serie della Passio dovette avere una notevole fortuna, visto che sembra sia stata copiata tre o quattro volte (Field, in Origin of European Printmaking).

Le xilografie rappresentano episodi della passione di Cristo, ma anche precedenti (sei) e successivi (due). Nell'ordine: Annunciazione, Adorazione dei pastori, Circoncisione, Adorazione dei Magi, Strage degli Innocenti, Disputa di Gesu' con i dottori del tempio, Entrata di Cristo in Gerusalemme, Ultima cena, Orazione di Cristo nell'orto di Getsemani, Cattura di Cristo, Cristo deriso, Cristo davanti a Pilato, Flagellazione di Cristo, Ecce Homo, Pilato si lava le mani, Salita di Cristo al monte Calvario, Cristo inchiodato alla croce, Crocifissione di Cristo, Deposizione di Cristo dalla croce, Deposizione di Cristo nel sepolcro, Discesa di Cristo al limbo, Resurrezione, Pie donne al sepolcro, Apparizione di Cristo risorto a Santa Maria Maddalena, Incredulita' di San Tommaso (ALU.0501.1 - ALU.0525.1). Grazie al confronto con la serie di Berlino e con le Meditationes, Hind ha potuto constatare che alla serie di Norimberga mancano Cristo lava i piedi degli apostoli (ALU.528.1, Berlino) e la Resurrezione di Lazzaro (Meditationes). Va aggiunta la xilografia resa nota da Field con San Gioacchino tra i pastori, conservata presso la Bibliothèque de la ville de Colmar, che deriva da un prototipo sconosciuto ma uniforme alla serie per stile e impostazione (ALU.0545.1, Field 2009).

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

REPERTORI

Passavant J.D., Le peintre-graveur: contenant l'Histoire de la gravure sur bois, sur métal et au burin jusque vers la fin du XVI siècle [...], Paris, 1860-1864, v. I, p. 33, n. 24 
http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/passavant1860ga
Essling V., Massena, Prince d', Les livres a figures venitiens de la fin du XVe siecle et du commencement du XVIe, Firenze-Paris, 1907-1914, I, pp. 21-26
Schreiber W.L., Handbuch der Holz- und Metallschnitte des XV. Jahrhunderts, Leipzig, 1926-1930, v. I, p. 112, n. 340a 
http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/schreiber1926ga
Field R.S., The Illustrated Bartsch 161-166 (Supplement). German single leaf woodcuts before 1500: Anonymous artists, New York, 1987-2008, v. 161, p. 310, n. 340-1, v. 161, p. 310

BIBLIOGRAFIA

Kristeller P., "Ein venezianisches Blockbuch in Königlichen Kupferstichkabinett zu Berlin", in Jahrbuch der Preußischen Kunstsammlungen Preußische Kunstsammlungen, 1901, III, 22, pp. 132-154
Hind A.M., An Introduction to a History of Woodcut, London, 1935, pp. 416-421
Rosenthal E., "Two Unrecorded Italian single woodcuts and the origin of wood engraving in Italy (with an appendix by Augusto Campana)", in Italia Medioevale e Umanistica, 1962, (1963), V, pp. 353-370, pp. 360-362
Mariani Canova G., "Di alcuni corali superstiti a S. Giustina in Padova. Cristoforo Cortese e altri miniatori del Quattrocento", in Arte Veneta, Milano, 1970, pp. 35-46, pp. 38-41
Samek Ludovici S., Arte del libro. Tre secoli di storia del libro illustrato, Milano, 1974, pp. 71-72
Huter C., "Cristoforo Cortese in the Bodleian Library", in Apollo, London, 1980, pp. 11-17, p. 16
, Xilografie italiane del Quattrocento da Ravenna e da altri luoghi, Ravenna, 1987, p. 44, n. 4
Parshall P./ Schoch R., Origin of European Printmaking. Fifiteenth-Century Woodcuts and Their Public, Washington, 2005, p. 287, nota 12; p. 307, nota 22 (R.S. Field)
Field R.S., "A Fifteenth-Century Picture Panel from the Dominican Monastery of Saint Catherine in Nuremberg", The Woodcut in Fifteenth-Century Europe, New Haven-London, 2009, pp. 191-237

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S./ Piazzi M.L., 2018
Urbini S./ Piazzi M.L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0516.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/21741/stampa-21741.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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