SOGGETTO
titolo parallelo: St Philip Benitius
titolo: San Filippo Benizi e, nella lunetta sopra l'edicola, la Vergine che gli consegna l'abito e il Bambino benedicente
MODALITÀ DI CONSERVAZIONE
interventi conservativi: Sulla finestra del cartone di montaggio è applicato un cartellino con su scritto, a caratteri gotici, "Beatus filuppus de florencia"
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
L'opera in questione è una delle xilografie con cui Jacopo Rubieri - impiegato forense di origini parmensi, nato intorno al 1430 e morto dopo il 1487, a lungo residente tra il Veneto, l'Istria e la Dalmazia - decorava i codici sui quali ricopiava i testi giuridici e i processi oggetto del suo lavoro. Parte dei suoi libri furono acquistati all'inizio del Settecento sul mercato antiquario da Pietro Canneti, fondatore della Biblioteca Classense di Ravenna: si tratta degli attuali codici 98, 374, 450, 485 (IV e V) all'interno dei quali sono state rintracciate in tutto 48 incisioni, fra le più antiche xilografie italiane pervenuteci. La xilografia in questione in origine era incollata all'interno del codice 485. Fu rimossa in occasione del restauro del 1938 condotto alla Biblioteca Apostolica Vaticana.
Il capo tonsurato di Filippo Benizi, generale dell'Ordine mendicante dei Servi di Maria vissuto nel XIII secolo, è circondato dal nimbo raggiato che, come possiamo osservare anche in altre xilografie veneziane delle origini (ad esempio ALU.0075), era attributo di religiosi non ancora canonizzati la cui venerazione veniva comunque promossa.
Il volto, con movimento naturale, è rivolto leggermente in basso e a sinistra, l'espressione è seria e lo sguardo come un po' corrucciato.
Filippo, avvolto in un mantello chiuso sul petto con un sole raggiato, regge nella mano destra le Sacre Scritture e nella sinistra un cartiglio (che termina in alto con un elaborato cartoccio), dove è incisa in lettere gotiche la frase ‘Servus tuus sum in ordine servorum'.
Nell'insieme la figura, come notarono Schreiber e Hind, è la versione in controparte del sant'Alberto da Trapani conservato a Berlino, incollato nel coperchio di una cassettina, ALU.0018.
Il santo è racchiuso in un'edicola con un arco trilobato sorretto da colonnine tortili: si tratta di una modalità di rappresentazione che ricorre nelle xilografie veneziane di questi anni, tanto che possiamo supporre l'esistenza di una produzione codificata di immagini devozionali che ripeteva la tipologia di santi a figura intera entro nicchie architettoniche ‘marmoree' in stile tardogotico. Ad esempio nella collezione Rubieri, le seguenti xilografie ripropongono con poche varianti questa impaginazione: San Bartolomeo, San Nicola di Bari (di Myra), Santo Stefano (rispettivamente ALU.0070, ALU.0073, ALU.0074).
Nell'elegante economia della composizione spicca la lunetta soprastante Filippo, dove è rappresentata la vestizione del santo da parte della Madonna seduta a terra e avvolta in un'ampia veste mentre tiene in braccio Gesù Bambino benedicente.
Il simile trattamento dell'abito di Filippo, soprattutto in riferimento alle pieghe sul fondo, rendono plausibile la proposta di Schreiber che questa xilografia faccia parte della famiglia stilistica del Sant'Agostino (ALU.0069), del quale, purtroppo, non conosciamo l'incorniciatura e le misure originali. Per tutti questi motivi la xilografia oggetto di questa scheda deve essere assegnata a un contesto stilistico veneziano e in particolare alla bottega dei Vivarini, nel cui ambito sarebbe stata realizzata tra il 1460 e il 1470.
Kristeller aveva attribuito la xilografia a Cristoforo Cortese, che in effetti è evocato nella raffinata scena della lunetta superiore.
La xilografia presenta tracce di colore marrone e giallo opaco (Schizzerotto n.28).
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Ravenna, Istituzione Biblioteca Classense ©
BIBLIOGRAFIA
Kristeller P., "Ein venezianisches Blockbuch in Königlichen Kupferstichkabinett zu Berlin", in
Jahrbuch der Preußischen Kunstsammlungen Preußische Kunstsammlungen, 1901, III, 22, pp. 132-154, p. 141, fig. 5
Kristeller P., "Holzschnitte des Meisters des Abendmahls in Ravenna",
Festschrift für Max J. Friedländer zum 60. Geburtstage, Leipzig, 1927, pp. 3-13, p. 4
Schreiber W.L., "Einzel-Formschnitte des fünfzehnten Jahrhunderts in der Biblioteca Classense Ravenna",
Einblättdrucke des XV. Jahrhunderts, Strassburg, 1929, n. 26
Donati L., "Una nuova xilografia del XV secolo nella Biblioteca Classense", in
Il Comune di Ravenna, Ravenna, 1935, pp. 6-17, p. 12
Hind A.M.,
An Introduction to a History of Woodcut, London, 1935, p. 428
Schizzerotto G.,
Le incisioni quattrocentesche della Classense, Ravenna, 1971, n. 28, tav. XL
, Xilografie italiane del Quattrocento da Ravenna e da altri luoghi, Ravenna, 1987, p. 76, n. 20
, I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento, Venezia, 2016