SOGGETTO
titolo parallelo: ECCE HOMO v. also Pilate shows Christ to the people
titolo: Ecce Homo
ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA
tipo acquisizione: acquisto
Milano, 1887
PROVENIENZA
data ingresso: 1864
data uscita: 1887
DATAZIONE
sec. XVI
1500 ca. - 1550 ca.
AUTORE
-
Anonimo (incisore, inventore)
ambito culturale:
ambito nord-italiano (incisore)
ambito nord-italiano (inventore)
STATO DELLA STAMPA
cfr. commento
DATI TECNICI
xilografia;
mm 400 x 297, 27 (spessore matrice); ca.
materia del supporto: legno
STATO DI CONSERVAZIONE
buono
indicazioni specifiche: una fessura verticale dal bordo superiore; lacune agli angoli e lungo i bordi, in particolare lungo quello laterale sinistro
MODALITÀ DI CONSERVAZIONE
ISCRIZIONI
tipologia: di titolazione
lingua: latino
tecnica di scrittura: intagliata
trascrizione: ECCE HOMO [in controparte]
tipologia: didascalica
tecnica di scrittura: intagliata
trascrizione: IHS [in controparte ad eccezione della S]
tipologia: didascalica
tecnica di scrittura: intagliata
trascrizione: IESVS NAZARENVS REX IVDEORVM [in controparte]
tipologia: riferimento all'autore
tecnica di scrittura: intagliata
trascrizione: LC 1505 [monogramma in controparte]
STEMMI, MARCHI
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Questo legno è stato da sempre messo in relazione dalla critica con un altro raffigurante un ‘Cristo portacroce' (inv. C.199a; cfr. ALU.0002.1) e in particolare con la versione più ‘antica' che si ritiene attestata dagli unici due esemplari di stampe conservati a Berlino (cfr. ALU.0001.1) e Boston (ALU.0001.2), di cui inizialmente il legno C.199a era ritenuto la matrice (cfr. Schreiber).
Le due composizioni erano avvicinate e ritenute di medesima cronologia e ambito culturale di produzione (di volta in volta riferito ad Andrea Solario, al Maestro del Melchiorre da Parma, etc.), ma si tratta di analogie piuttosto generiche, basate perlopiù sul soggetto e sulla presenza di una cornice a sfondo scuro. Dal punto di vista tecnico e stilistico sono in realtà due opere diverse. L'Ecce homo presenta una linea più ‘di maniera', quasi decorativa, il volto sembra richiamare un ambito veneziano e/o milanese, di ascendenza mantegnesca.
Di questo legno si conoscono solo tirature moderne, per una disamina delle quali si rimanda alla scheda ALU.0004.1.
La matrice è stata oggetto di restauro da parte del prof. Renato Boni (cfr. M. Goldoni in I legni incisi...1986, p. 80).
Questa matrice fa parte di un nucleo di circa 2500 legni appartenuti alla famiglia modenese di stampatori/editori Soliani, attiva fin dal 1622, che pubblicava xilografie di carattere popolare e devozionale ricavandole da legni acquistati a Venezia, Ferrara, Milano ecc. La collezione comprende anche matrici di produzione antica che, nel caso di una nuova pubblicazione, a volte venivano rilavorate. Ne furono ricavate tirature moderne nel 1828 e 1864, rilegate e stampate in due cataloghi. I legni Soliani furono poi acquistati dal ‘cartolaio' milanese Pietro Barelli nel 1864: egli a volte intervenne sui legni inserendo monogrammi falsi o con altri tipi di manipolazioni. Nel 1887 le matrici tornarono a Modena ed entrarono a far parte del patrimonio della Galleria Estense in seguito all'acquisto promosso da Adolfo Venturi, allora funzionario ministeriale. Oltre ai legni Soliani, giunsero circa 160 matrici in più di proprietà Barelli (Venturi 1885; Goldoni in I legni incisi della Galleria Estense, 1986, pp. 11-29; Milano in I legni incisi della galleria Estense, 1986, pp. 31-33; Mozzo in Le matrici della Galleria Estense, 2017, pp. 222-257).
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Modena, Gallerie Estensi ©
note: Creative Commons
BIBLIOGRAFIA
Panofsky E. , 1956 , pp. 115-116, fig. 20 a p. 117, nota
, Modena, 1986 , pp. 80-81 n. 23, tav. 17
, Milano, 2000 , p. 118 sotto n. 12 (E. Nodari)
MOSTRE/ESPOSIZIONI
AUTORE DELLA SCHEDA
Aldovini L., 2016
Aldovini L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0004-M, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/235/matrice-235.html