La composizione rappresenta un satiro che scopre una ninfa dormiente che giace su un letto in un'elegante stanza. Baseggio inserisce questa xilografia tra quelle incise da Boldrini su invenzione di Tiziano. I Tietze dissentono da questa attribuzione ritenendo l'accentuazione dei contorni totalmente distante dalla sua opera. Muraro e Rosand respingono il riferimento a Boldrini per il tratto troppo raffinato e avvicinano il dettaglio della brocca sopra il tavolo e l'ombra che proietta allo stile di Schiavone (si vedano ALU.0562.1, ALU.0563.1, ALU.0564.1) e in generale la stampa al nuovo interesse per il disegno nella produzione xilografica veneziana di metà Cinquecento (in particolare Giuseppe Salviati). Le dimensioni coincidenti, lo stile affine, sia nell'intaglio che nella composizione, e il soggetto amoroso fanno ritenere questa stampa pendant di quella nota come Angelica e Medoro (ALU.0567.1). È probabile che entrambe le xilografie raffigurino amori degli dei, quella oggetto di questa scheda è probabilmente da identificare come Giove e Antiope e l'altra come Marte e Venere.
Sono noti altri esemplari di questa xilografia: uno presso il Museum of Fine Arts di Budapest (n. inv. 6681; https://www.mfab.hu/artworks/171605/), due presso il British Museum (n. inv. 1929,0416.97, https://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1555756&partId=1& e n. inv. 1874,0808.1369, ALU.0568.2, https://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1555760&partId=1&) uno presso il Kupferstichkabinett di Berlino (n. inv. 6101-1878)