La xilografia, stampata su carta colorata di rosso, rappresenta la Madonna col Bambino in braccio, seduta sotto un albero. Sopra vola un angioletto che porge un pomo a Gesù che con un gesto vivace allunga un braccio per prenderlo, mentre la madre lo guarda con dolcezza. Nel disegno si riscontra una certa differenza qualitativa tra le figure della Madonna e del Bambino, che sono molto belle, quella dell'angelo che invece è disarticolata e lo sfondo (non si capisce per esempio se il pomo offerto dall'angelo sia ancora attaccato al cespuglio). L'attribuzione di Baseggio a Boldrini è convincente (si vedano San Francesco d'Assisi riceve le stimmate, ALU.0190.1 o Lacoonte e i figli, ALU.0186.1). La Madonna con il bambino è probabilmente ripresa da un disegno di Tiziano degli anni 30, mentre lo sfondo e l'angelo sono aggiunte di un artista diverso, probabilmente lo stesso Boldrini. Un processo analogo a quello riscontrato per la xilografia con Venere e Amore datata 1566 e firmata da Boldrini che tradusse nel legno un disegno di Tiziano degli anni 30 (si veda ALU.0187.1).
Questa xilografia apparteneva alla collezione privata della famiglia Remondini, che comprende 8522 stampe, donate da Giovanni Battista Remondini al Museo Civico di Bassano nel 1849. Come ricostruito da Fernando Rigon la collezione risultava già completa in un inventario manoscritto del 1827, divisa in 79 cartelle per scuola ed epoca, nell'ordine mantenuto fino ad oggi. Rigon riferisce che "trae origine nell'ultimo trentennio del sec. XVIII dal concorso di due distinte raccolte: ad un primo nucleo comprendente incisioni italiane, fiamminghe, francesi, che poco prima del 1777 il conte Antonio Remondini aveva acquistato da un non meglio identificato "celebre uomo di gusto fino e sicuro" si venne ad aggiungere, verso il 1794, la collezione di esemplari italiani e stranieri messa insieme a Venezia dal pittore e incisore don Bernardo Ziliotti. Questi già cospicui gruppi furono poi incrementati e spesso completati per settori e scuole di quanto gli stessi Remondini, favoriti dalla loro attività calcografica, erano andati e andavano raccogliendo per scambi e acquisti" (Rigon in Nicolaes Berchem, incisore e inventore 1620 – 1683. Stampe dalla Collezione Remondini 1981, p. 7). Quasi tutte le stampe sono rifilate lungo i bordi e incollate a grandi fogli di cartoncino grigio-azzurro (76x54 cm ca.).
Sono noti altri due esemplari di questa xilografia: uno passato in asta Bassenge il 29.11.13, lotto n.5313 (ALU.0580.2), l'altro conservato presso l'Accademia Carrara di Bergamo (https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/C0060-02258/).