OGGETTO

definizione: stampa
identificazione: elemento d'insieme

SOGGETTO

identificazione: MAPPA DI VENEZIA
titolo parallelo: MAP OF VENICE

LOCALIZZAZIONE

inv. Magl. 1-203

PROVENIENZA

DATAZIONE

AUTORE

DATI TECNICI

xilografia; mm 360 x 520
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

discreto

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: indicazione di responsabilità
lingua: latino e volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri gotici minuscoli
posizione: in alto e in un cartiglio in basso
trascrizione: Venetia Opera di giouani andrea uauassore ditto vadagnino










STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Pianta di Venezia in prospettiva, intorno al 1517 (Bagrow 1939, n. 17). Iscrizioni principali: “Per satisfare a tutti che si dilettano a voler intender el sitto della inclita citta di Vinegia:/ diconi che Vinegia egran cittade et a de circuito da miglia otto: Et e di molta belezza: nob-/iltà richezza et magnificentia: et e posta come tu vedi qui dipintta nel mezo de vno maritime/ lagumene et dala parte de leuāte a vno argine dimādato litto dalla natura prodotto et sistēde/ ilōggezza a migliatrēta cīque et a cīque porti alla citta acomodato Et dala parte de ponente/ maistro et tramōtāa ha terra ferma sono miglia cique Questa citta a populo ifinito et di tutte le pa/rte del mōdo p[er]esercitar la mercātia vi cōcorrano: qsta citta siha setāta due parochie et quarā/ta vno monasterio: Questa citta ha vno arsenal di circoito di miglia tre tutto di muro circondato/ nel quale cōtinua mēte quatrocēto homeni lauorano dītorno ale cose maritime: et sono in qsto/ arsenal ducēto galee qsi cōpiute senza legni minuti et ciascuno āno questa republica māda ītrassi/ co molte naue e galee p[er]leq[u]ale vna grādissïma quātita de ducati cauano di gabella et di vino sale/ et altre grasse īmodo che ascedano ha do miglioni de ducati: qsta nō e sotto posta alle legge imperiale, map[er]se medesima sigouerna/ laus d.[e]o”; “Opera di Giovani a[n]drea vauassore ditto vadagnino” Almagià individuò la copia miniata incollata su pergamena in fine al Cod. Barb. Lat. 4431 della Biblioteca Apostolica Vaticana (atlante nautico anonimo, uscito dalla bottega di Battista Agnese nel 1536). Un analogo ritrovamento si è verificato tra le pagine dell’Antiquae Urbis Romae cum regionibus simulachrum (Magl. 1-203) presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, in seguito agli interventi di restauro successivi all’alluvione del 4 novembre 1966. Viceversa, il foglio a lungo indicato presso Seminario Patriarcale di Venezia non risulta attualmente reperibile. 



La pianta prospettica di Venezia è costruita secondo il consueto punto di veduta che permette di privilegiare il margine meridionale della città, che ha il suo fulcro nell’area marciana, cuore politico ed economico, immagine della città stessa. Il carattere celebrativo del foglio è confermato dalla didascalia in basso a destra, che spiega «a tutti che si dilettano a voler intender el sitto della inclita citta di Vinegia» le sue principali caratteristiche, decantandone la bellezza, la popolosità e la multietnicità, la prosperità e la peculiarità del suo complesso sistema di governo, ovvero gli argomenti su cui la Serenissima aveva costruito la propria rappresentazione. Ephroussi la riteneva una riduzione tarda della magistrale veduta di Jacopo de’ Barbari, di cui può essere considerata, almeno in parte, una derivazione aggiornata. In realtà il foglio si colloca all’interno di un filone rappresentativo preesistente che sviluppava differenti apporti. Originariamente nate in seno all’ambito governativo, le rappresentazioni di Venezia divennero sempre più frequenti nel corso del Quattrocento, in concomitanza alla diffusione dei libri di città, al di qua e al di là delle Alpi. La stessa Serenissima iniziò ad elaborare una propria iconografia, raccogliendo anche i più antichi portati della tradizione della laudatio urbis. Forse un contribuito significativo fu costituito dalle vedute realizzate da Leon Battista Alberti e da Jacopo e Gentile Bellini, di cui però ci è giunta solamente notizia. In questo frangente si colloca anche l’Isolario realizzato da Benedetto Bordone per Nicolò Zoppino nel 1528, con il quale la veduta del Vavassore presenta alcune affinità. A tale riguardo la Borroni ha osservato che il testo all’interno della targa coincide con quello dell’Isolario (poi ristampato nel 1534 e nel 1547 e nell’edizione per Francesco de Leno), eccetto nell’espressione «duo milioni di fiorini», dove Vavassore parla invece di «ducati». Questo elemento e gli interventi architettonici svoltisi nel primo quarto del XVI secolo nei pressi dell’area marciana (Ospedale degli Innocenti, rappresentazione del Ponte di Rialto e delle Procuratie Vecchie) hanno indotto la stessa a posticipare la datazione del foglio agli anni compresi tra il 1528 e il 1534, confermando in parte l’ipotesi di Giovanni Marinelli che la riteneva successiva al 1517. La descrizione della città e il nome dell’autore sono composti in minuscole gotiche; lo stesso carattere è impiegato per indicare alcuni luoghi della città, mentre “VENETIA”, “IVDECCA”, “MVRANO” e i venti, rappresentati come teste di putti, sono indicati in maiuscole romane.


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

REPERTORI

BIBLIOGRAFIA

Almagià R., Il mappamondo di G. A. Vavassore, Firenze, 1920, tav. 27
Bagrow L., Giovanni Andreas di Vavassore, a Venetian cartographer of the 16th Century, a descriptive list of his maps, 1939, n. 17 
http://cul.worldcat.org/title/giovanni-andreas-di-vavassore-a-venetian-cartographer-of-the-16th-century-a-discriptive-list-of-his-maps/oclc/4458231
Schulz A. M., "Giovanni Andrea Vavassore and His Family in Four Unpublished Testaments", in Artes Atque Humaniora. Studia Stanislao Mossakowski Sexagenario dicata., Varsavia, 1998, pp. 117-125, pp.117-125
Lussey N., "Staying Afloat: The Vavassore Workshop and the Role of the Minor Publisher in Sixteenth Century Venice", in Kunsttexte.de, 2017, 2, pp. 1-30 
https://edoc.hu-berlin.de/handle/18452/18716

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Fiore L. Urbini S., 2018
Fiore L. Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0626, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/27120/stampa-27120.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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