ISCRIZIONI
tipologia: di titolazione
lingua: latino e volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane e caratteri gotici
posizione: al centro
trascrizione: TRIDENTVM. Trient
tipologia: didascalica
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: a sinistra entro un cartiglio
trascrizione: DESCRIPTIO CIVITATIS TRIDENTI [...]
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Xilografia in 6 blocchi, successivamente dipinta a mano.
Questa veduta, commissionata dal depositario del Concilio tridentino Antonio Manelli, restituisce la prima rappresentazione della città imperiale in seguito agli interventi urbanistici apportati dai cardinali Bernardo Clesio e Cristoforo Madruzzo. Il programma edilizio messo a punto dai due religiosi mirava a risolvere i principali problemi infrastrutturali della città, ma allo stesso tempo era volto ad aggiornarne stilisticamente gli edifici attraverso la costruzione e la ristrutturazione dei palazzi e delle chiese. Sono messi in evidenza i principali esiti di questa stagione architettonica: il Duomo (completato del campanile e della grande cupola); il Palazzo delle Albere, residenza della famiglia Madruzzo; il castello del Buonconsiglio con l'annesso Magno Palazzo, collocato accanto al cartiglio, in alto a sinistra. Nella campagna circostante è registrata, inoltre, una prima espansione urbanistica al di fuori delle mura cittadine.
La pianta costituì un modello imprescindibile a cui si continò a guardare nei secoli successivi non solo presso gli incisori italiani, ma anche all'estero. Essa entrò, infatti, a far parte delle principali vedute di città nelle numerose raccolte che si diffusero a partire dalla seconda metà del XVI secolo. Tra queste la Raccolta di più illustri et famose città di tutto il mondo, edita a Venezia da Francesco Valegio, diede origine alle derivazioni del Marcucci, del de' Rossi, del Bertelli, dello Zanretti, dell'Amadio, dello Scoto e del Savonarola.
La derivazione più diretta in ambito tedesco è quella dell'Hogenberg del 1588, successivamente inserita nel Liber tertius Urbium praecipuarum totius mundi (tavola 48), edito a Colonia a cura di Georg Braun. In seguito fu riproposta dalle pregevoli stampe di Matteo Merian e del Nüschler; a cui seguirono in ordine temporale quelle di Riegel, Buggel e Bodenehr.
Dell'incisione si conoscono un esemplare del 1562 conservato presso la British Library e una ulteriore copia dell'edizione del 1563 conservata presso l'Archivio Segreto Vaticano, scoperta da Bagrow nel 1953.
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Haus-, Hof- und Staatsarchiv Vienna ©
note: Creative Commons
BIBLIOGRAFIA
Almagià R.,
Il mappamondo di G. A. Vavassore, Firenze, 1920
Schulz A. M., "Giovanni Andrea Vavassore and His Family in Four Unpublished Testaments", in
Artes Atque Humaniora. Studia Stanislao Mossakowski Sexagenario dicata., Varsavia, 1998, pp. 117-125, pp.117-125