Franco Pratesi scoprì una Provvisione del Comune di Firenze del 10 dicembre 1450 che include il Trionfo in un elenco di giochi di carte per le quali veniva autorizzato il gioco (Italian Cards: New Discoveries, in ‘The Playing Card’, vol. XIX, 1990, pp.7-17). Quindi a queste date il gioco dei tarocchi era già diffuso tra il popolo fiorentino e non era esclusivamente legato all’attività dei signori. Dummett ha rilevato affinità tra i trionfi fiorentini e quelli bolognesi (Dummett 1993, pp.242-243). L’ipotesi più credibile è che i tarocchi o trionfi si siano diffusi da Ferrara a Bologna e da lì a Firenze. Sono sopravvissute pochissime carte da gioco xilografiche fiorentine. Risalgono al tardo Quattrocento e sono in tre fogli non tagliati e non colorati, di misure pressoché identiche, quelle della collezione Rosenwald della National Gallery of Art di Washington (ALU.0640, ALU.0645, ALU.0646). Sembra che i fogli non facessero parte dello stesso mazzo di carte: 'sono state segnalate differenze piccole ma sicure fra un foglio e un altro, tali da portare alla conclusione che i mazzi corrispondenti erano più di uno, simili ma non identici' (Pratesi 2016). Presenta una qualità superiore il foglio con le carte numerali figurate. Ciascun foglio comprende 24 carte. Un foglio con i 21 trionfi e le Regine di Spade, Coppe e Denari (ALU.0646); gli altri due, nell’insieme, con tutte le carte dei quattro semi tranne i 10 e le Regine.
Ai tre fogli del mazzo Rosenwald di Washington, è da aggiungere un foglio affine ad ALU.0646, ma molto più danneggiato, conservato al Deutsches Spielkartenmuseum di Leinfel-den-Echterdingen. Fu rintracciato entro due fogli di un volume a stampa in folio di pareri giuridici (Pratesi 2011 e 2016).
Altri tre fogli di carte non ritagliate affini a quelle Rosenwald sono stati descritti in un articolo di Loretta Vandi (Vandi 2021). Sono stati scoperti da Massimiliano Berretta nel 2005, durante il restauro di un registro notarile del 1532, erano utilizzati per rinforzare la coperta. Sono di proprietà dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado (Monsignor Davide Tonti).