OGGETTO

definizione: carta da gioco
identificazione: frammento

SOGGETTO

identificazione: Cinque di bastoni
titolo parallelo: Five of Clubs

ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA

tipo acquisizione: ritrovamento
Castello Sforzesco di Milano, 1906

PROVENIENZA

DATAZIONE

secc. XV/ XVI, fine/inizio
1490 ca. - 1510 ca.

AUTORE

  • Anonimo (inventore, incisore)
ambito culturale: ambito milanese (inventore)
ambito milanese (incisore)

DATI TECNICI

materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

discreto
indicazioni specifiche: varie lacune lungo i bordi

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI











STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Questa carta da gioco rappresenta un cinque di bastoni colorato e vede ai lati un motivo decorativo con elementi fitomorfi e fiorellini.

Si tratta di una delle 59 carte da gioco ritrovate nel 1906 dentro a cisterne e pozzi del Castello Sforzesco durante i lavori di restauro eseguiti sotto la direzione dell'architetto Luca Beltrami. Oggi sono conservate nella Raccolta Bertarelli e 25 sono xilografiche e databili tra la fine XV e la prima metà del XVI secolo (ALU.0751.1 - ALU.0781.1).

Queste 25 carte appartengono ad alcuni mazzi diversi, sulla loro divisione la critica non è però concorde. Tra esse non sono presenti trionfi e dunque non è possibile stabilire se si trattasse di mazzi normali o di mazzi di tarocchi, poiché entrambe le tipologie si rifacevano agli stessi modelli (Dummett, p. 334).
Un nucleo appare sicuro, grazie alla presenza dei dorsi originali, e comprende 19 carte (di buona parte si conservano solo frammenti; si tratta di due esemplari di cinque di spade, tre esemplari di sette di spade, uno di otto di spade, due di nove di spade, uno di quattro di coppe, uno di cinque di coppe, uno di nove di coppe, uno di dieci di coppe, uno di cavallo di coppe, uno di dieci di denari, uno di tre di bastoni, uno di re di bastoni e tre frammenti di fanti diversi tra loro di cui non è possibile identificare il seme con certezza; ALU.0758.1 - ALU.0772.1). Sui dorsi sono rappresentate divinità classiche (un esemplare di Saturno, due esemplari di Marte, tre di Verità, uno di Ercole, quattro di Proserpina, due di Plutone, quattro di Giove, uno di Mercurio e uno di Venere; ALU.0773.1 - ALU.0781.1).
Le restanti sei carte da gioco sono: un due di denari firmato da Paolino da Castelletto e datato 1499 (ALU.0751.1); un frammento di un re di coppe di cui si è conservato anche il dorso a quadretti (ALU.0755.1 - ALU.0756.1); un frammento di un quattro di coppe (ALU.0757.1); un cinque di coppe (ALU.0752.1), un cinque di bastoni (ALU.0753.1) e un cavallo di cui non è possibile identificare il seme (ALU.0754.1).

Secondo la ricostruzione di Stuart Kaplan il due di denari, il re di coppe e il quattro di coppe appartengono a tre mazzi distinti, mentre il cinque di coppe, il cinque di bastoni e il cavallo fanno parte dello stesso mazzo. Secondo Alberto Milano invece il cinque di coppe appartiene allo stesso mazzo del due di denari di Paolino da Castelletto, ricostruzione che per le dimensioni affini e il semplice motivo decorativo con fiorellini presente in entrambe appare la più plausibile (e viene accettata da Clelia Alberici in Leonardo e l'incisione). Il cinque di bastoni ha una decorazione con lo stesso tipo di fiorellini a quattro petali, ma presenta un più sofisticato tratteggio all'interno dei motivi fitomorfi, oltre ad essere più largo rispetto al due di denari e al cinque di coppe.

Le misure del cinque di bastoni coincidono con quelle del cavallo, con il quale però è difficile instaurare un confronto stilistico. Dummett osserva che queste due carte hanno le stesse dimensioni di quelle del gruppo di 19 con il dorso figurato, nonché la medesima affinità col tarocco di Marsiglia e, per il cinque di bastoni, con il foglio della collezione Cary alla Beinecke Library (Dummett, p. 339). Ipotizza dunque che sia il cinque di bastoni che il cavallo facessero parte del gruppo, ma abbiano perso il dorso. L'ipotesi è quella più plausibile: queste due carte sono infatti colorate con gli stessi colori e la stessa cura di quelle con il dorso figurato e hanno strette attinenze stilistiche con esse. Il frammento con il tre di bastoni del gruppo con il dorso, unica carta di questo seme del mazzo, presenta il medesimo disegno che definisce i bastoni del cinque di bastoni e lo stesso motivo decorativo ai lati con il fiorellino a quattro petali e due foglie annodate che hanno un tratteggio sulla foglia centrale, questo tipo di foglia ritorna nel dieci di denari (ALU.0767.1). Il cavallo è colorato con gli stessi colori delle altre figure (ALU.0766.1, ALU.0769.1-ALU.0772.1), con cui condivide la stessa ambientazione. Ha proporzioni affini a quelle del cavallo di coppe, che però presenta un disegno molto meno dinamico. Si osserva tuttavia una certa differenza di stile anche tra le stesse figure del gruppo, comune a queste date per questo genere di produzione a larga diffusione, circostanza che rende difficile ricostruire con sicurezza i mazzi originali.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Milano, Raccolta A. Bertarelli ©

REPERTORI

BIBLIOGRAFIA

Novati F., "Carte da Gioco dei secoli XV, XVI e XVII rinvenute nel Castello Sforzesco", in Bullettino dei Civici Musei Artistico ed Archeologico di Milano, 1908, 17-20, 17-20, tav. IV 
https://www.bdl.servizirl.it/bdl/bookreader/index.html?path=fe&cdOggetto=3416#page/82/mode/2up
Milano A., Carte da gioco milanesi dal XV al XX Sec. Storia, fabbricanti, curiosità, Milano, 1980, p. 10
, Leonardo e l'incisione: stampe derivate da Leonardo e Bramante dal XV al XIX secolo, Milano, 1984, pp. 175-178, n. 284, n. 284, p. 185
Kaplan Stuart R., The Encyclopedia of Tarot, New York, 1985-1986, v. II, pp. 289, 294, v. II, p. 294
Dummett M., Il mondo e l'angelo. I tarocchi e la loro storia, Napoli, 1993, pp. 332-339, p. 241

MOSTRE/ESPOSIZIONI

Luca Beltrami (1854-1933). Storia, arte e architettura a Milano Milano, Castello Sforzesco, Sale Viscontee, 2014 marzo-giugno

AUTORE DELLA SCHEDA

Piazzi M.L., 2018
Piazzi M.L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0753.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/28103/carta-gioco-28103.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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