NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Oggetto di questa scheda sono i due fogli con la sola metà inferiore della composizione, conservati al British Museum (1927,0614.178-179).
Per la composizione intera, si veda l'esemplare di quattro fogli, conservato a Copenaghen (Statens Museum for Kunst, inv.2730, ALU.0182.1).
Un foglio isolato, quello in basso a destra, è conservato nella Collezione di Feliciano Benvenuti e fu esposto da Muraro e Rosand nella mostra dedicata alla xilografia veneziana del 1976 (Muraro e Rosand 1976, n. 10, pp. 83-84). Si tratta comunque di tirature piuttosto tarde, viste le spaccature dei blocchi e il numero rilevante di tarli.
Nella collezione di Ferdinand Columbus esisteva intorno al 1552, quando fu redatto il catalogo, un'esemplare della xilografia costituito da sei fogli e colorato (McDonald n.2730: “six marca-size sheets in total, three long by two high”). Come ha ipotizzato David Landau, dovevano completare orizzontalmente l'opera.
Xilografia in 4 blocchi, originariamente in 6.
In primo piano la nuda Susanna rivolta verso sinistra, è sorpresa dai due vecchi mentre sta uscendo da una vasca situata in un giardino, cinta da mura e chiusa da una porticina sproporzionata rispetto alla monumentale figura della donna. La sua figura è forse ispirata a un modello della statuaria antica: più che al Laocoonte, come è stato ipotizzato, ad una Venere accovacciata. Alla destra i due anziani personaggi -uno con un ginocchio a terra, la barba lunga e un mantello bordato di pelliccia, l'altro che indossa una berretta e il cui busto spunta da dietro una balza di terreno- sono caratterizzati fisiognomicamente in modo assai realistico.
In secondo piano, quasi fosse un'opera a se stante (e un utilizzo autonomo dei fogli è infatti stato ipotizzato) scorre un fondale di abitazione al confine con la natura, la cui vivacità e buona riuscita richiama un giudizio nei confronti di Girolamo da parte di Sabba da Castiglione che lo definì “pratico di paesi, di lontani, di casamenti (cit. da Ervas).
In basso a destra, una tabella era destinata a un'iscrizione. Nello stesso blocco un cartiglio, anch'esso in parte alterato, reca un monogramma identificato con quello di Girolamo Pennacchi il Giovane (1497?-1544).
Come nel caso del Sacrificio di Isacco di Ugo da Carpi (ID 6606, ALU.0175), anche questa xilografia è penalizzata dalla mancanza di unità nel disegno, che non trascorrere in modo fluido da un foglio all'altro, tanto che l'immagine risulta come divisa in quattro parti. Girolamo, nella sua impresa più matura, la serie dalle Vita di Cristo, supererà questa impasse. Il giovane Girolamo, allora circa diciottenne, era reduce dall'apprendistato nella bottega del padre, Pier Maria Pennacchi, ed esordisce autonomamente a Venezia proprio con quest'opera. Essa rivela, al di là dell'arcaismo dell'impaginato, aspetti di notevole originalità tecnica e iconografica, caratterizzando in modo realistico sia gli elementi naturalistici che le figure (Ervas, 2014, p.77).
L'opera si può identificare con “la hystoria de Susanna” citata nella petizione presentata dell'editore Bernardino Benalio, insieme alla richiesta per altre stampe e libri, al Senato veneziano il 9 febbraio 1515.
BIBLIOGRAFIA
, Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, pp. 83-84, n.10
McDonald M. P.,
The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, London, 2004, v. 2, n. 2730
Ervas P.,
Girolamo da Treviso, Saonara, 2014, p. 77
Landau D., "L'arte dell'incisione a Venezia ai tempi di Manuzio",
Aldo Manuzio e il rinascimento a Venezia, Venezia, 2016, pp. 107-135, p. 132
AUTORE DELLA SCHEDA
Urbini S., 2017
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0182.2, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/33363/stampa-33363.html