ISCRIZIONI
tipologia: di titolazione
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri romani maiuscoli
posizione: in alto al centro
trascrizione: IL MATVRO TRIONFO DE LA CALDA ESTATE
tipologia: didascalica
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri romani maiuscoli
posizione: in basso al centro
trascrizione: ESTATE
tipologia: didascalica
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri romani maiuscoli
posizione: in alto a sinistra su una fascia
trascrizione: GIVGNO
tipologia: didascalica
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri romani maiuscoli
posizione: in alto a sinistra su una fascia
trascrizione: LVIO
tipologia: didascalica
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri romani maiuscoli
posizione: in alto a destra su una fascia
trascrizione: AGOSTO
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Questa xilografia conservata alla BnF rappresenta un'allegoria dell'estate. L'Estate è raffigurata come una donna seduta su un trono, regge una cornucopia e un mazzo di spighe di grano, è circondata dalle personificazioni dei mesi di giugno, luglio e agosto, come precisato dalle iscrizioni inserite nel loro abbigliamento. Giugno reca un sacco aperto che allude alla farina, Luglio indossa un festone di frutta e Agosto porge una cornucopia colma di frutta.
La stampa appartiene a una serie di allegorie delle quattro stagioni (Inverno, ALU.0813; Primavera, ALU.0814; Autunno, ALU.0816), allegorie che trovano una certa diffusione anche nella pittura manierista italiana dove vengono proposte con gli stessi attributi, ad eccezione della presenza dei mesi. Ne sono esempio gli affreschi di Cristofano Ghirardi a Palazzo Vecchio, quelli di Salviati nella Chiesa Santa Maria del Popolo a Roma o le tele del Tintoretto per Casa Barbo a Belluno. Le allegorie delle stagioni alludono alla scansione del tempo, al ritmo della natura, nonché alla sua ricchezza e varietà.
Questa serie venne stampata a Messina per Pietro Brea, come precisato nell'allegoria dell'Inverno e in quella dell'Autunno. L'attività di editore del genovese Brea a Messina si svolge dal 1594 al 1631 (A. Cioni 1972). Kristeller riferisce una sua attività come xilografo da Goltzius e Tiziano e aggiunge che abbia intagliato vedute di città e una serie di quattro stagioni, serie di cui aveva già riferito Le Blanc. Probabilmente entrambi gli studiosi conoscevano questi esemplari della BNF, in cui Brea viene precisato come editore. Non conosciamo altre xilografie che rechino la sua firma.
Di questa serie di xilografie esiste un'altra versione, conservata presso la Kunsthalle di Brema, che si differenzia per dettagli minimi (per esempio il bordo del grembiule dell'Estate o la pedana su cui poggia il trono della Primavera) e per il tratteggio leggermente meno schematico (si vedano ALU.0809 - ALU.0812). Dall'analisi delle stampe riteniamo che la serie di Brema sia antecedente e probabile modello di quella della BNF.
Le stagioni sono un tema ricorrente anche nella stampa del secondo Cinquecento ed è di particolare interesse il confronto con un'altra serie xilografica che rappresenta le stagioni (ALU.0143.1 - ALU.0146.1). In questa serie i soggetti vengono interpretati in maniera differente, ma i titoli che ricorrono in due degli stati noti (la versione dell'almanacco alla BNF di Parigi e alla British Library di Londra e la versione con i calendari per gli anni 1567, 1568 e 1569 all'Ashmolean Museum di Oxford, al Rijksmuseum di Amsterdam e alla BNF di Parigi) sono gli stessi che accompagnano entrambe le versioni della serie in questione: “IL TRIONFO DE LA FREDDA VERNATA”, “L'ALLEGRO TRIONFO DE LA PRIMAVERA”, “IL MATURO TRIONFO DE LA CALDA ESTATE”, “IL TRIONFO DEL FRUTTUOSO AUTUNNO”. È probabile che anche questa serie sia stata impiegata nella produzione di calendari e almanacchi di cui non ci sono pervenuti esemplari.
La composizione dell'Inverno è stata riprodotta su un piatto in maiolica istoriata conservato all'Herzog Anton Ulrich-Museum di Braunschweig (https://www.bildindex.de/document/obj20570511); la scheda online riferisce che il piatto sia stato realizzato ad Urbino intorno al 1560. Il piatto riproduce in maniera letterale la stampa, con l'unica differenza dell'ambientazione più articolata; è probabile che in origine facesse parte di una serie completa con le stagioni.
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Paris, BnF ©