La xilografia dell'Albero della Fortuna (ALU.0054.1) ha ispirato quest'altra grande xilografia in due fogli che è caratterizzata da una fitta presenza di testi: qui il palazzo di Fortuna è niente meno che Castel sant'Angelo. Sulla sua sommità è conficcato l'albero presieduto da Fortuna, mentre i modelli figurativi del papa sul globo e della dea con la vela derivano dal frontespizio su disegno di Baldassarre Peruzzi e dalle illustrazioni del Triompho di Fortuna di Sigismondo Fanti, un celebre libro di sorte pubblicato a Venezia nel 1527, l'anno del Sacco di Roma.
La xilografia è firmata con il monogramma CFB in basso, leggermente spostato a destra. Secondo Brulliot (1832, I, p.104, n.818) si tratta di una anonimo italiano del XVI secolo. Tale attribuzione viene anche confermata da B. Von Rumhor e J. M.Thiele (1835, p.28) – si noti che questi due autori descrivono l’esemplare ora conservato a Copenhagen (ALU.0870.2). Secondo Nagler (1858, I, pp.12-13, n.29), invece, il disegnatore, e forse anche l'intagliatore delle lastre, potrebbe essere Giovanni Battista Franco oppure Johannes Franck o Franken di Anversa. Quest’ultimo, che era stato allievo di Jakob von Utrecht, visse un lungo periodo a Roma e intorno al 1550 scelse Napoli per il suo soggiorno. Franck ha dipinto rappresentazioni storiche e paesaggi con piccole figure accessorie. Nella chiesa dei Francescani di Napoli si trovava un'Adorazione dei Magi, che nel disegno ricorda Frans Floris, ma dal colorito più pastoso di quello dei dipinti di Floris. L'Adorazione dei Magi proveniva dall'attività più matura del maestro. Recava l'iscrizione: "Giov. Franco d'Anversa P. A°. 1556.".
Più convincente a nostro avviso è l’attribuzione avanzata da Chappell (1990): secondo lo studioso il monogramma andrebbe sciolto in “Cristofano Bertelli fecit” oppure “ Giovanni Francesco Bertelli".
Sono poche le informazioni note su questi due fratelli (si veda Matthews-Grieco 2021, pp. 126-129, con bibliografia precedente): originari di Rimini, i due sono attivi a Modena tra 1561 e il 1566. Cristofano nacque tra il 1526 e il 1530 ed è pertanto probabile che fosse attivo già dal 1545 e il 1550. Tra le stampe firmate “per me Cristopheno Bertello” (o varianti simili) vi sono stampe derivate da dipinti religiosi e stampe di soggetto “politico” . Tra esse si ricordano la Conversione di San Paolo di Pordenone, la Madonna con il Bambino e San Sebastiano (https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_1837-0408-83) e la Madonna di San Giorgio (ALU.0431.1) di Correggio, il Ritratto di Ottavio Farnese (https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_1871-1209-684). Dalla bottega dei Bertelli uscirono anche molte stampe “popolari” a tema satirico e allegorico-morale: si tratta di fogli di grandi dimensioni, pensati per essere appesi al muro – forse in spazi pubblici –, nei quali solitamente sono presenti un gran numero di personaggi accompagnati da iscrizioni in volgare. Alcuni esempi sono: l’Allegoria religiosa del National Museum di Stoccolma (https://emp-web-84.zetcom.ch:443/eMP/eMuseumPlus?service=ExternalInterface&module=artist&objectId=17397&viewType=detailView); un soggetto noto con il titolo Inganni del mondo (https://www.meisterdrucke.it/stampe-d-arte/Cristofano-Bertelli/1383950/Le-inganni-del-mondo.html) e il bulino raffigurante le Età della Donna (https://www.meisterdrucke.de/kunstdrucke/Cristofano-Bertelli/1383927/Weibliche-Lebensstufen.html). La xilografia qui catalogata è tematicamente e stilisticamente affine alle stampe popolari prodotte dai Bertelli e pertanto ascrivibile alla loro bottega.
Recentemente sono state individuate presso il Museo Diocesano Tridentino altre due xilografie attribuibili ai Bertelli (ALU.1225 e ALU.1226)
La grande xilografia oggetto di questa scheda fu ricopiata quasi letteralmente nel 1687 in un'acquaforte da Giuseppe Maria Mitelli (Urbini 2019). Esiste infine un disegno in relazione a queste due stampe – probabilmente un disegno preparatorio per quella di Mitelli – conservato presso la Herman Foundation (riprodotto in Chappell 1990, p.45).