HISTORICAL INFORMATION
L'opera in questione è una delle xilografie con cui Jacopo Rubieri - impiegato forense di origini parmensi, nato intorno al 1430 e morto dopo il 1487, a lungo residente tra il Veneto, l'Istria e la Dalmazia- decorava i codici sui quali ricopiava i testi giuridici e i processi oggetto del suo lavoro. Parte dei suoi libri furono acquistati all'inizio del Settecento sul mercato antiquario da Pietro Canneti, fondatore della Biblioteca Classense di Ravenna: si tratta degli attuali codici 98, 374, 450, 485 (IV e V) all'interno dei quali sono state rintracciate in tutto 48 incisioni, fra le più antiche xilografie italiane pervenuteci. La xilografia in questione era incollata nel codice 485/IV.
Questo frammento, scoperto da Donati durante il restauro delle carte Rubieri, si trovava sotto un disegno acquerellato raffigurante San Rocco e l'angelo realizzato da Rubieri medesimo, forse sulla traccia di una stampa (cfr. Bellini 1987, p. 27, fig. 2 e Schreiber 1667).
Il santo, morto nel 1327 e invocato contro la peste, è qui rappresentato nimbato, con folta capigliatura e barba fluente, mentre indica con la destra il bubbone sulla coscia e tiene nella sinistra il bastone del pellegrino, del quale indossa anche il mantello caratteristico e il cappello abbassato sulle spalle. Sotto il corto giubbetto stretto ai fianchi si scorge il perizoma. Calza stivali di altezza diseguale, l'uno sopra, l'altro sotto il ginocchio.
La figura è ritagliata lungo i contorni.
Sembra che Rubieri fosse molto devoto a San Rocco, e forse poteva far parte dell'omonima confraternita veneziana (Scuola di San Rocco) presso la quale, nel 1485, erano state trasferite le spoglie del santo. Sono presenti, nel solo codice 485 della Classense, ben tre immagini dedicate al santo (oltre all'acquerello sopra citato, ALU.0086 e ALU.0087), due delle quali eseguite a Venezia o nei dintorni della città lagunare intorno al 1480 (Areford 2010, p. 117-118).
Schizzerotto ritiene possibile che la composizione originaria, dalla quale la figura di San Rocco è ritagliata, non comprendesse altre figure (Schizzerotto 1971, n. 31 bis, tav. XXI).
Tracce di bruno, giallo chiaro, giallo scuro e rosa (Schizzerotto n. 31 bis).
BIBLIOGRAPHY
Donati L., "Iter iconographicum. Ravenna-Biblioteca Classense", in
Maso Finiguerra, 1938, pp. 5-25, pp. 14-17, fig. 3
, Xilografie italiane del Quattrocento da Ravenna e da altri luoghi, Ravenna, 1987, p. 104, n. 34
Lehrs M., "Una nuova incisione in rame del maestro delle banderuole in Ravenna", in
Archivio Storico dell'Arte, 1888, I, pp. 444-446, p. 446, n. 13b
Schizzerotto G.,
Le incisioni quattrocentesche della Classense, Ravenna, 1971, n. 31 bis, tav. XXI
Areford D.S.,
The Viewer and the Printed Image in Late Medieval Europe, Farnham, 2010, pp. 117-118