NOTIZIE STORICO-CRITICHE
L'opera in questione è una delle xilografie con cui Jacopo Rubieri - impiegato forense di origini parmensi, nato intorno al 1430 e morto dopo il 1487, a lungo residente tra il Veneto, l'Istria e la Dalmazia- decorava i codici sui quali ricopiava i testi giuridici e i processi oggetto del suo lavoro: questa, in particolare, era incollata nel codice 485/IV.
Parte dei suoi libri furono acquistati all'inizio del Settecento sul mercato antiquario da Pietro Canneti, fondatore della Biblioteca Classense di Ravenna: si tratta degli attuali codici 98, 374, 450, 485 (IV e V) all'interno dei quali sono state rintracciate in tutto 48 incisioni, fra le più antiche xilografie italiane pervenuteci.
Le due coppie di santi facevano in origine parte di un'unica xilografia.
A sinistra, in primo piano, San Rocco - perfettamente abbigliato da pellegrino, con bastone, mantellina, cappello, bisaccia ecc.- mostra il bubbone sulla coscia destra scoperta. Dietro di lui San Pietro Martire. A destra, in posizione frontale e in primo piano, San Sebastiano ci mostra il suo corpo nudo ben delineato trafitto da sette frecce e cinto da un perizoma, le caviglie e le mani legate.
Il santo domenicano alle sue spalle è forse San Vincenzo Ferrer. Nella mano sinistra regge il libro e nella destra, ‘amputata' da Rubieri, poteva esserci la fiammella dello Spirito Santo. Con questo attributo egli è rappresentato, ad esempio, nel polittico dedicatogli dipinto da Giovanni Bellini per San Giovanni e Paolo.
Questi frammenti fanno parte di una xilografia che assai verosimilmente nacque a Venezia nell'ambito della bottega dei Vivarini. San Sebastiano, San Vincenzo Ferrer, San Pietro Martire e San Rocco sono anche i protagonisti degli scomparti centrali di un polittico di Andrea da Murano destinato alla Chiesa di San Pietro Martire a Murano e oggi alle Gallerie dell'Accademia.È il primo numero a noi rimasto del catalogo dell'artista: risale al 1475, termine che potremmo considerare post quem per questi frammenti xilografici.
Tracce di colore azzurro, cremisi, verde, rosa, grigio scuro, marrone (Schizzerotto nr.19).
BIBLIOGRAFIA
Lehrs M., "Una nuova incisione in rame del maestro delle banderuole in Ravenna", in
Archivio Storico dell'Arte, 1888, I, pp. 444-446, p. 446, n. 21
Kristeller P., "Holzschnitte des Meisters des Abendmahls in Ravenna",
Festschrift für Max J. Friedländer zum 60. Geburtstage, Leipzig, 1927, pp. 3-13, p. 4
Schreiber W.L., "Einzel-Formschnitte des fünfzehnten Jahrhunderts in der Biblioteca Classense Ravenna",
Einblättdrucke des XV. Jahrhunderts, Strassburg, 1929, n. 37
Hind A.M.,
An Introduction to a History of Woodcut, London, 1935, p. 426
Rosenthal E., "Two Unrecorded Italian single woodcuts and the origin of wood engraving in Italy (with an appendix by Augusto Campana)", in
Italia Medioevale e Umanistica, 1962, (1963), V, pp. 353-370, p. 356
Schizzerotto G.,
Le incisioni quattrocentesche della Classense, Ravenna, 1971, n. 19, tav. XXXII
Saffrey H. D., "Les images populaires de Saints Dominicains à Venise au XVe siècle et l'édition par Alde Manuce des "Epistole" de Sainte Catherine de Sienne", in
Italia Medioevale e Umanistica, 1982, pp. 241-312, pp. 292-293, tav. XX/2
, Xilografie italiane del Quattrocento da Ravenna e da altri luoghi, Ravenna, 1987, pp, 114-115, n.39
Areford D.S.,
The Viewer and the Printed Image in Late Medieval Europe, Farnham, 2010, pp. 133 e sgg