NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Le xilografie attribuite a Nicolò Boldrini rappresentanti Ercole e il leone di Nemea (ALU.0879.1-2), sia nella versione a un solo legno che in quella a chiaroscuro,
ad esempio quella del British Museum (ALU.0879.2), (inv. 1895,0122.1287 https://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1538082&partId=1&searchText=Nicol%25u00f2+Boldrini&page=1), dovrebbero appartenere, secondo Naoko Takahatake, alla seconda fase della sua carriera, intorno agli anni Sessanta del Cinquecento.
Nelle sue opere Boldrini era uso combinare diverse fonti grafiche e iconografiche.
Ad esempio, la costruzione della xilografia oggetto di questa scheda si rifà alla precedente versione del tema intagliato a chiaroscuro da Niccolò Vicentino (Takahatake 2018, p. 205 e scheda n.39).
Rispetto al modello, Boldrini amplia il paesaggio secondo il gusto figurativo tizianesco e veneziano, che prevedeva l'inserimento dei personaggi in un contesto naturale. Sia nella versione di Vicentino che in quella di Boldrini l'invenzione della composizione è attribuita a Raffaello in un'iscrizione in basso a sinistra.
AUTORE DELLA SCHEDA
Urbini S., 2019
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0879.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/39075/stampa-39075.html