OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

identificazione: CROCIFISSIONE
titolo parallelo: CRUCIFIXION

LOCALIZZAZIONE

Prato, Museo Civico, Quadreria comunale
inv. 20

ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA

tipo acquisizione: acquisto
Pesaro, 1711

PROVENIENZA

DATAZIONE

sec. XV, prima metà
1440 ca.

AUTORE

ambito culturale: ambito nord-italiano (incisore)

DATI TECNICI

materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

discreto
indicazioni specifiche: Xilografia ritagliata da Rubieri.

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

1983
ente responsabile: Opificio delle Pietre Dure, Firenze

ISCRIZIONI

tipologia: sacra
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri gotici
posizione: sul titulus sopra la testa di un centurione
trascrizione: [vere] filius dei erat iste










STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

La Crocifissione di Prato, nell'ambito dei materiali xilografici di primo Rinascimento sopravvissuti, è un'opera eccezionale.
Lo è sia per la dimensioni, che la accomunano ad una piccola un'ancona o a un dipinto, che per la qualità dell'esecuzione. Fu ritrovata in modo fortuito in un tabernacolo in un locale a piano terra del Palazzo Pretorio di Prato, nel 1894, e immediatamente resa nota dal Ferri.
È da mettere in relazione con le xilografie attribuite all'attività tarda del miniatore Cristoforo Cortese. Innanzitutto i legni del libro xilografico Passio D. N. Jesu Christi intagliato a Venezia negli anni Trenta del Quattrocento, conservato in due esemplari entrambi incompleti: uno presso il Germanisches National Museum Norimberga, precedente e di migliore qualità, costituito da 25 stampe, l'altro presso il Kupferstichkabinett di Berlino in 18 stampe. Undici xilografie della serie furono ristampate -decurtate del bordo inferiore con cartiglio, iscrizione e angeli- a Venezia nel 1487 da Hieronymus de Sanctis et Cornelio nelle Meditationes vitae Christi dello Pseudo Bonaventura. Quindi, sempre di Cortese, sarebbe il San Zaccaria pervenutoci in due esemplari (Ravenna, Biblioteca Classense ALU.0098 e Firenze, Biblioteca Nazionale ALU.0099). Si deve a Kristeller la prima ricostruzione di questo corpus xilografico, a Rosenthal l'attribuzione di esso a Cortese, a Mariani Canova, Huter, Cohen e Field le ulteriori puntualizzazioni sull'attività del miniatore sul fronte incisorio. Bellini ritiene invece che l'autore della Passio e dei fogli collegati a questo libro tabellare non sia ancora stato individuato: lo pensa comunque legato ad area veneta o meglio veronese con una forte influenza nordica e attivo nei primi decenni del Quattrocento.

Datini, in rapporto con quest'opera, ha avanzato il nome di Zanino di Pietro alias Giovanni Charlier. E' un confronto pertinente, soprattutto considerando la sua Crocifissione, lo scomparto centrale del trittico conservato presso il Museo Civico di Rieti. Essa ci riconduce comunque all'ambito di Cortese, visto che la moglie di Zanino era con ogni probabilità la sorella di Cristoforo.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: scansione da libro

REPERTORI

Essling V., Massena, Prince d', Les livres a figures venitiens de la fin du XVe siecle et du commencement du XVIe, Firenze-Paris, 1907-1914, III, pp. 31-32

BIBLIOGRAFIA

, "Charlier, Giovanni", Dizionario Biografico degli Italiani, 1980 
http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-charlier_(Dizionario-Biografico)
Ferri P. N., "Di una antica e rara stampa in legno colorata", in Arte e Storia, 1894, pp. 195-196, pp. 195-196, n. 24
Kristeller P., "Museo Civico di Prato. Silografia trovata nel Palazzo Municipale di Prato", in Le Gallerie Nazionali Italiane, Roma, 1896, pp. 184-188, pp. 184-186
Kristeller P., Early Florentine Woodcuts with an annotated list of Florentine illustrated books, London, 1897, p. IV
Kristeller P., "Ein venezianisches Blockbuch in Königlichen Kupferstichkabinett zu Berlin", in Jahrbuch der Preußischen Kunstsammlungen Preußische Kunstsammlungen, 1901, III, 22, pp. 132-154, p. 140
Hind A.M., An Introduction to a History of Woodcut, London, 1935, p. 166
Rosenthal E., "Two Unrecorded Italian single woodcuts and the origin of wood engraving in Italy (with an appendix by Augusto Campana)", in Italia Medioevale e Umanistica, 1962, (1963), V, pp. 353-370, p.357, nota 1, p. 360
Mariani Canova G., "Di alcuni corali superstiti a S. Giustina in Padova. Cristoforo Cortese e altri miniatori del Quattrocento", in Arte Veneta, Milano, 1970, pp. 35-46, pp.38, 41, 45, nota 24
Schizzerotto G., Le incisioni quattrocentesche della Classense, Ravenna, 1971, tav. XXII
, Musei di Prato: Galleria di Palazzo Pretorio, Opera del Duomo, Quadreria Comunale, Bologna, 1972, p. 22, n. 29
Samek Ludovici S., Arte del libro. Tre secoli di storia del libro illustrato, Milano, 1974, p. 73
, Xilografie italiane del Quattrocento da Ravenna e da altri luoghi, Ravenna, 1987, pp. 50-51 n. 7

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S., 2016
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0097, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/4102/stampa-4102.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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