ISCRIZIONI
tipologia: di titolazione
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: in alto a destra
autore: Jacopo da Strasburgo
trascrizione: ISTORIA ROMANA
tipologia: riferimento all'autore
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: in basso a destra, su un foglio su un tronco tagl
autore: Jacopo da Strasburgo
trascrizione: OPUS.IACOBI.
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Un'arpia è appoggiata sulla sommità di un albero dai piccoli frutti tondi: sopra un ramo un putto alato suona la tromba, sul tronco è appesa una targa priva di iscrizioni. Ai piedi dell'albero un bimbo gioca con un uccellino attaccato a un filo.
Una figura femminile è seduta, col seno nudo, e con la mano sinistra accarezza la testa di un bambino che si appoggia con le mani alla sua gamba destra. In piedi, dietro di lei, un soldato che porta un'insegna alata e un fauno dalle orecchie appuntite che solleva le mani, vestito solo di un mantello.
Una figura maschile, in posizione frontale, stringe il caduceo con la mano destra, il braccio è alzato. Con la mano sinistra, il braccio è in basso, tiene una patera. Ai suoi piedi un elmo e dietro di lui un cavallo.
Alla sua sinistra un uomo barbuto e nudo cammina verso destra con il capo rivolto indietro reggendo un'asta con un tridente. Segue un cavaliere a piedi (forse un'Amazzone?) che tiene nella mano sinistra il morso del cavallo e infila la destra dentro la bocca dell'animale impennato. Dietro di loro, un altro cavaliere con il manto svolazzante monta un cavallo rampante. Il cavaliere impugna con la mano destra un grande ‘spiedo da porci' (arma quattrocentesca usata per la caccia al cinghiale) e rivolge le sue ire al drago alato che sputa fuoco e al quale un cagnolino abbaia. Su un tronco tagliato, un foglio porta l'iscrizione OPUS.IACOBI.: sopra il tronco è appoggiato un compasso e nella parte posteriore una tavoletta (o libro). L'ultima figura è una sorta di statua femminile vivente, una dea con l'elmo alato. Non sembra possa essere identificata con Atena, visto che regge la testa di Giano bifronte, divinità italica per eccellenza, e sul basamento che la sostiene è presente l'iscrizione S.P.Q.R.
L'Istoria Romana, riprende, nella metà di destra, la composizione di un sarcofago antico rappresentante la storia di Fedra e di Ippolito: si veda ad esempio quello conservato presso il Camposanto di Pisa o quello nella cripta della Cattedrale di Capua. Da questa o da una fonte simile, Jacopo dovette copiare sia la scena del compianto di Ippolito da Fedra nella sinistra, che quella della caccia al cinghiale nella destra. Nella xilografia, Jacopo trasformò il cinghiale in un drago e aggiunse la statua femminile con i riferimenti romani, interpolazioni delle quali a tutt'oggi ci sfugge il senso. Probabilmente Jacopo non vide direttamente il (un) sarcofago ma un disegno che lo riproduceva che adattò alla sua opera, o male interpretò. La figura di Ippolito è inoltre esemplata -in controparte- su quella di un personaggio (Bacco incoronato?) nell'incisione del Baccanale con il tino di Mantegna. L'iconografia della xilografia qui schedata non è quindi ancora stata decifrata: non essendo stato sciolto il nesso fra la parte di destra col il mito greco di Fedra e Ippolito e quella di sinistra con i riferimenti romani e il drago. Carl Robert, citato da Lippmann (Lippmann 1969, pp.112-114), ipotizza che si tratti di una raffigurazione delle Virtù Cardinali. Si veda invece Francesco Rossi (cit. bibliografica in seguito), per una spiegazione iconografica che rimane aderente al mito di Ippolito e Fedra, con la motivazione dell'attributo del caduceo per Ippolito, la presenza del tridente in riferimento a Nettuno, che ebbe parte nella loro storia, ecc.
Esistono due placchette dove, con alcune varianti è presente l'iconografia dell'Istoria romana di Jacopo da Strasburgo. Fanno tutte due parte della collezione di Mario Scaglia. Una, in controparte rispetto alla stampa, dove è presente la statua sull'estrema destra, è pubblicata nel catalogo della mostra del Museo Poldi Pezzoli, La raccolta Mario Scaglia: dipinti e sculture, medaglie e placchette da Pisanello a Ceruti, a cura di Andrea Di Lorenzo, Francesco Frangi, Milano, Silvana, 2007, fig.7. E' datata ‘circa 1490' e sarebbe dunque precedente alla xilografia oggetto di questa scheda, che dovrebbe risalire a un decennio dopo, o poco più. L'altra è pubblicata nel catalogo delle placchette della raccolta Scaglia (Francesco Rossi, La collezione Mario Scaglia: placchette, Bergamo, Lubrina, 2011, IV.10, pp.144-145, tav. XXIII). Quest'ultima era attribuita al Maestro IO.F.F. (John Pope-Hennessy, Renaissance Bronzes from the Samuel H. Kress Collection, London, Phaidon Press, 1965, n.103) e nel catalogo delle placchette Scaglia spostata (con un punto di domanda) su Bartolomeo Melioli (Mantova 1448-1514).
Esemplari della xilografia sono conservati a: Parigi, uno alla Bibliothèque Nationale, BNF réserve, collocazione Ea 19 rés (ALU.168.2);
uno al Département des Arts graphiques del Louvre (ALU.168.3): quello oggetto di questa scheda, del Cabinet des estampes et de dessins del Musée de la Ville de Strasbourg (ALU.168.4); uno a Londra, British Museum (ALU.168.1).
BIBLIOGRAFIA
Pope-Hennessy J. W.,
Renaissance Bronzes from the Samuel H. Kress Collection, London, 1965, n. 103
Lippmann F., "Jacobus Argentoratensis, étude préliminaire", in
Arte Veneta, Amsterdam, 1969, pp. 42-52, pp. 112-114
Massing J.M., "Jacob (Jakob) von Strassburg",
The Hollstein's German engravings, etchings and woodcuts, 1977, pp. 42-52
Massing J.M.,
The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, 1987
McDonald M. P.,
La raccolta Mario Scaglia: dipinti e sculture, medaglie e placchette da Pisanello a Ceruti, London, 2004
, "The Triumph of Caesar Woodcuts of 1504 And Triumphal Imagery in Venetian Renaissance Book", Grand Scale. Monumental Prints in the Age of Dürer and Titian, Milano, 2007, pp. 53-71, fig. 7
Armstrong L.,
La collezione Mario Scaglia: placchette, 2008, pp. 59
Rossi F., "L'arte dell'incisione a Venezia ai tempi di Manuzio",
Aldo Manuzio e il rinascimento a Venezia, Bergamo, 2011, pp. 107-135, pp.144-145, tav. XXIII