Si tratta di una impressione sul verso della xilografia di Domenico Campagnola Paesaggio con famiglia in viaggio e borgo conservata a Berlino, Kupferstichkabinett, (Dreyer 1972, n. 33, ALU.0260.1).
Raffigura la Fuga in Egitto (Dreyer 1972, n. 34, un esemplare del primo stato all’Albertina ALU.0264.1, si veda quella scheda per la descrizione): in questo caso però solo la parte sinistra è stata stampata. Non è quindi possibile stabilire a quale stato appartanega la xilografia perché il monogramma DN con la croce compare nel cippo sulla destra. La montagna rovesciata sulla destra rivela che si tratta di una controprova, sovrapposta alla quale vi è una prova frammentaria, che risulta forse dalla pulizia del blocco alla fine di una tiratura di una edizione. La Fuga in Egitto -e questa controprova- possono essere attribuite a Campagnola, come già avevano proposto Korn e Dreyer. Muraro e Rosand citano e discutono la Fuga in Egitto e l’esemplare con la controprova non capendo però l’importanza del foglio di Berlino che conferma l’ipotesi di Korn e Dreyer. Le controprove infatti potevano essere fatte solo quando la carta era ancora bagnata, e quindi solo nella bottega di origine, il che conferma che la Fuga in Egitto originava anch’essa dalla bottega di Domenico.