Chiaroscuro a due legni ‘parfaitement bien gravé dans le goût d’un basrelief’ (Bartsch XII, 153, 24). Secondo Egon Verheyen (1977, pp.123-124, n.11) la scena raffigurata è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio e rappresenta Persefone e il figlio Dionisio con il serpente, che evocherebbe l’animale in cui si trasformò Zeus quando si unì alla dea e lo procreò. Secondo un’altra interpretazione si potrebbe invece trattare di Demetra/Cerere, dea che presiede ai raccolti e alle messi, i cui attributi sono la cornucopia, il serpente e la torcia, che ricorda la sua disperata ricerca della figlia Persefone rapita da Ade.
La figura femminile è seduta su delle fascine di grano addossate a un tronco e appoggia un piede su un tino, tenendo in mano una torcia accesa e una cornucopia. Osserva un fanciullo che falcia il grano e ha un serpente ai suoi piedi. Dietro alla donna c’è una sorta di satiro, un uomo con le orecchie a punta e forse la lingua fuori. Un’altra figura maschile con un mazzo di spighe e una torcia avanza verso sinistra girando il volto a destra. La stampa – che esiste anche come acquaforte (Massari 1993 n.178)- riproduce un riquadro nel soffitto della Sala degli Stucchi di Palazzo Te a Mantova (il primo a destra nella terza fila). L'esecuzione degli stucchi è stata attribuita a Primaticco e a Giovanni Battista Mantovano. Il disegno preparatorio di Giulio Romano è conservato al Louvre (Cérès assise et trois moissonneurs, INV3504-recto https://www.photo.rmn.fr/archive/97-004072-2C6NU0STLXDY.html): il chiaroscuro rispetto al disegno allarga l’inquadratura sui due lati, aggiungendo la traccia di terreno sulla sinistra e una fascia di spighe sulla destra, ma per il resto rimane molto fedele all’invenzione dell’artista. Un disegno d’après è conservato a Copenhagen (National Gallery of Denmark, inv. KKSgb5792 https://open.smk.dk/artwork/image/KKSgb5792?q=Giulio%20Romano&page=0): qui anche la seconda figura maschile è rappresentata come un satiro, e ambedue portano le corna.
A Bartsch sembrò che l’incisore potesse essere Ugo da Carpi, mentre Karpinski pensò al Monogrammista yhs con la croce. Gnann ha evidenziato che questo chiaroscuro e gli altri tre su disegno di Giulio Romano, relativi agli affreschi per il Duomo di Verona (ALU.1058.1, ALU.1060, ALU.1059), sono stati eseguiti dallo stesso incisore (Gnann 2013, lo studioso, inoltre, propone il nome di Boldrini).
Osservando i chiaroscuri del Monogrammista yhs - che firma una seria di legni derivati dalle Stanze Vaticane di Raffaello, ALU.1055.1, ALU.1056.1, ALU.1057.1, ALU.1236 -, e confrontandoli con questo nucelo mantovano, ci sembra di individuare fra i due gruppi di opere una certa omogeneità stilistica e tecnica e la medesima sensibilità nella resa dei colori.
Esemplari
Boston, Museum of Fine Arts 1975.578 https://collections.mfa.org/objects/173673/the-harvest?ctx=4a13eb6b-f0a8-40fa-bd0f-c39c4adddb20&idx=0 1975.579 https://collections.mfa.org/objects/173679/the-harvest?ctx=4f1a365c-e44d-47ae-95fe-77e1de1c96d0&idx=10
Londra, British Museum ALU.1061.3
Parigi, BNF EA-26 (6)-BOITE FOL https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b53250224p.r=gravure%20sur%20bois?rk=7703900;4 ALU.1061.2
Vienna, Albertina DG2002/335 https://sammlungenonline.albertina.at/?query=search=/record/objectnumbersearch=[DG2002/335]&showtype=record
Servolini segnala esemplari anche a Berlino Kupferstichkabinett, Brema Kunsthalle, Bakewell Chatsworth House