Istituto di Storia dell'Arte / Atlante delle Xilografie italiane del Rinascimento

OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

titolo parallelo: ST CHRISTOPHER CROSSES THE RIVER WITH THE INFANT JESUS ON HIS SHOULDERS

LOCALIZZAZIONE

Berlino, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett
inv. 915-301

PROVENIENZA

DATAZIONE

sec. XVI, primo quarto
1520 ca. - 1525 ca.

AUTORE

  • Anonimo
ambito culturale: ambito veneto

DATI TECNICI

xilografia; mm 121 x 155
materia del supporto: carta

STATO DI CONSERVAZIONE

buono
indicazioni specifiche: Possibili integrazioni a penna nella cornice.

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI











STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

San Cristoforo procede verso destra guadando il fiume. Le mani sono strette a un bastone, il capo irsuto è girato a sinistra, con lo sguardo rivolto in alto, al bambino. L'immagine è fedele alla leggenda agiografica: la schiena del traghettatore si piega per il peso di Gesù che diventa sempre più gravoso mentre Cristoforo procede fra le acque che si ingrossano.
La xilografia è un'opera di pregevole concezione ed esecuzione, e sembra sia ignota ai repertori. L'inventore deve essere un artista veneto consapevole di certe opere di Tiziano, come il San Girolamo penitente inciso da Ugo da Carpi, ALU.0179.1, o il san Sebastiano del Polittico Averoldi, opere eseguite tra il 1516 e il 1518. Tiziano del resto si era già cimentato -sempre in quegli anni- con questo questo soggetto, che raffigurò nel celebre corteo processionale del Trionfo di Cristo, ALU.0170.1.
Ma l'inventore di questa stampa -ben consapevole, come Tiziano, delle muscolature michelangiolesche-, dimostra un'attenzione anticlassica alle stampe nordiche estranea al cadorino. Ci si riferisce ad esempio allo svolazzo virtuosistico del mantello che ricorda il trattamento delle vesti nelle xilografie di san Cristoforo di Albrecht Dürer, del 1504 e del 1511. Il nostro artista è più vicino a Lorenzo Lotto, guardando ad esempio a un dipinto come il Cristo portacroce del Louvre, simile per il rapporto fra la testa del protagonista e il busto oppresso, e anche per il disegno del braccio muscoloso dello sgherro, nel dipinto, e del santo, nella xilografia (1526, RF 1982 50, https://collections.louvre.fr/ark:/53355/cl010065466). E ancora, confrontando il volto di Sant'Antonio Abate nella pala di Santo Spirito a Bergamo, 1521, con quello del San Cristoforo xilografico.
Come ci suggerisce Marco Tanzi, che ringraziamo, una più affilata analisi stilistica potrebbe condurre in direzione di Domenico Campagnola e Stefano dall'Arzere.
Un volto xilografico simile a quello di San Cristoforo compare come illustrazione di Ammonius Alexandrinus, Quatuor Evangeliorum Consonantia, Venezia, Bernardino Vitali, 1527 (Urbini 2001, p.50).

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Berlin, Kupferstichkabinett ©

REPERTORI

BIBLIOGRAFIA

Urbini S., "Arte italiana e arte tedesca fra le pagine dei libri", I Quaderni della Fondazione Ugo da Como, 2001, p.50

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S., 2021
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.1065, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/51326/stampa-51326.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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