OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

identificazione: TANTALO
titolo parallelo: TANTALUS

LOCALIZZAZIONE

Berlino, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett
inv. 426-1895

PROVENIENZA

DATAZIONE

sec. XVI, secondo quarto
1530 ca. - 1540 ca.

AUTORE

  • Anonimo (inventore, incisore)

DATI TECNICI

chiaroscuro; mm 287 x 220 ca.,
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: di titolazione
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali
posizione: nell'angolo in basso a sinistra
trascrizione: TATALO










STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Chiaroscuro a due legni, beige e lumeggiature bianche. Tantalo nudo è seduto nella radura di un bosco ed è rappresentato nello sforzo -perennemente frustrato- di alzarsi per raggiungere i frutti sull'albero. Il volto contratto con la bocca semiaperta è rivolto verso l'alto, il naso è schiacciato e i capelli sono corti e ricci, il ventre scavato dalla fame. Il soggetto è frequentato raramente dagli artisti del Rinascimento. Lo troviamo nella terza tavola degli ‘Amori sdegni et gielosie di Giunone' di Giulio Bonasone e in un dipinto di Tiziano, una delle quattro ‘pene infernali' che il cadorino dipinse per Maria d'Asburgo e che ornavano la sua residenza a Binche nei Paesi Bassi. Il quadro andò bruciato nel 1734 in un incendio dell'Alcazar di Madrid (sulla storia del ciclo e la sua iconografia Gentili 2012). Del Tantalo di Tiziano abbiamo una memoria nella stampa che ne ricavò Giulio Sanuto (Bury 1990).
Dal punto di vista stilistico il Tantalo oggetto di questa scheda non ha nulla a che vedere né con il tratto sfuggente di Bonasone
(https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_H-5-122) , né con il michelangiolismo tizianesco degli anni Cinquanta, che prorompe in modo evidente dalla stampa di Sanuto (https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_1874-0808-474).
Una riflessione più approfondita su quest'opera, che conosciamo per ora in tre esemplari (Berlino ALU.1080.1, Vienna ALU.1080.2, Vienna ALU.1080.3), dovrebbe forse partire dal suo confronto con il cosiddetto Narciso inciso da Antonio da Trento da un disegno di Parmigianino (Takahatake 2018, nn. 29-30, ALU. 0958.1), e con l'Eremita inciso dal Monogrammista YHS (Takahatake 2018, n. 79, ALU.1057.1). L'impaginato è infatti lo stesso, una figura maschile mitologica/profetica, senza attributi e orpelli, in un contesto naturale, segnale questo di un orientamento di interessi del pubblico e/o degli artisti verso questo formato e questi soggetti. In particolare Tantalo condivide con l'Eremita l'enfatica retorica gestuale.
Dal punto di vista stilistico, anche il Tantalo, come l'Eremita, che rielabora il Diogene di Raffaello nella Scuola di Atene, sembra dipendere da un inventore centro-italiano attivo nel quarto decennio del Cinquecento.
Esemplari di Vienna, Albertina

ALU.1080.2
It/I/3/77
https://sammlungenonline.albertina.at/?query=search=/record/objectnumbersearch=[It%2fI%2f3%2f77]&showtype=record

ALU.1080.3
DG2002/692
https://sammlungenonline.albertina.at/?query=search=/record/objectnumbersearch=[DG2002%2f692]&showtype=record

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Berlin, Kupferstichkabinett ©

REPERTORI

BIBLIOGRAFIA

Karpinski C., The Illustrated Bartsch 48. Italian chiaroscuro woodcuts, New York, 1983, XII, p. 126, n. 28

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S., 2022
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.1080.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/51980/stampa-51980.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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