OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

identificazione: TESTA DI CRISTO
titolo parallelo: Head of Christ
titolo: Testa di Cristo

LOCALIZZAZIONE

Boston, Museum of Fine Arts, Prints and Drawings

PROVENIENZA

data uscita: 1975

DATAZIONE

1540 post - 1544 ante

AUTORE

ambito culturale: ambito bolognese e francese (incisore)

DATI TECNICI

chiaroscuro; mm 344 x 252; mm 347 x 253
materia del supporto: carta

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI











STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Chiaroscuro in tre blocchi, nero e due tonalità di marrone. In alto a destra è presente la firma “NB”.



Il volto raffigurato nel presente chiaroscuro del Monogrammista “ND B” (per le notizie sul monogrammista si veda ALU.1103.1) deriva da quello del Cristo nell’affresco della Disputa del sacramento, dipinto da Raffaello nella Stanza della Segnatura tra il 1509 e il 1510. La dipendenza dall’affresco sembra essere confermata dalle analogie riscontrabili in alcuni dettagli – gli occhi socchiusi, i capelli mossi dal vento–, dalla posa della testa, reclinata a sinistra ma con lo sguardo rivolto allo spettatore, nonché dalla stessa alternanza di zone di luce e di zone d’ombra che modellano il volto; tuttavia, il Cristo della stampa, a differenza di quello affrescato, si presenta vestito di una tunica di cui si intravede solo il colletto (Jenkins 2017; Marinovic 2015, p. 35).



L’affresco, nel suo insieme, fu tradotto a bulino da Giorgio Ghisi nel 1552 (B XV.394.23), ma anche le singole figure della composizione conobbero una certa fortuna. Per quanto riguarda la parte superiore dell’affresco, il gruppo costituito dal Cristo fiancheggiato dalla Vergine e san Giovanni Battista ritorna con alcune modifiche – particolarmente evidenti nella posizione delle braccia del Salvatore – in un dipinto attributo a Giulio Romano, noto con il titolo Deesis e i santi Paolo e Caterina, oggi conservato alla Galleria Nazionale di Parma. In relazione a questa tavola si conserva un disegno di medesimo soggetto e composizione, variamente attributo a Raffaello o ad artisti della sua bottega (Musée du Louvre, inv. 3867), e conosciuto anche attraverso un’incisione di Marcantonio Raimondi (B XIV.100.113; Cordellier e Py 1992, pp.527-529). Esistono inoltre tre disegni che, come il chiaroscuro, raffigurano il solo dettaglio del volto del Salvatore: il disegno di Pierre II Dumonstier (Musée du Louvre, rf. 41008 r), probabile derivazione diretta dell’affresco– come sembra suggerire l’iscrizione “Petrus Du Monstier Parisiensis faciebat Romae”, accompagnata dall’invenit di Raffaello –, forse databile al 1642, e due disegni anonimi, anch’essi probabilmente seicenteschi (Musée du Louvre, inv. 15556 r e inv. 13916 r; Jenkins 2017; Marinovic 2015, p.37). La fonte del Monogrammista ND B rimane sconosciuta: secondo Marinovic (Marinovic 2015, pp.36-37) il chiaroscuro troverebbe le sue origini in un modello grafico raffaellesco ora perduto, dal quale potrebbero derivare anche i due disegni anonimi, sebbene, per quest’ultimi, non sia possibile escludere con certezza una dipendenza dal disegno di Dumonstier.



Questo chiaroscuro rappresenta un unicum nella produzione dell’intagliatore sotto molteplici punti di vista. A differenza delle altre stampe tratte da invenzioni raffaellesche – come la Strage degli innocenti (ALU.1103.1) e i Putti che giocano (ALU.1104.1) –, essa non reca l’indicazione di responsabilità di Raffaello. Tale peculiarità, unita al fatto che il soggetto è costituito da un singolo dettaglio, e non dall’intera composizione come avviene per i chiaroscuri appena menzionati, ha portato a ipotizzare per questo foglio una funzione devozionale (Marinovic 2015, pp. 38-39). L’ingrandimento del dettaglio, inoltre, ha anche delle conseguenze da un punto di vista stilistico: come negli altri chiaroscuri, il legno chiave gioca un ruolo essenziale nella definizione dell’immagine, ma la modellazione dei volumi è resa attraverso una fitta rete di tratti paralleli e incrociati, che non trova eguali nel corpus del monogrammista (Jenkins 2017; Marinovic 2015, pp.34-35).



Anche per questa stampa, come per il resto della produzione del Monogrammista ND B, Jenkins (Jenkins 2013, p.134) ha registrato alcuni esemplari con una filigrana raffigurante un piccolo scudo irregolare contenente le lettere PS (Briquet, 9666), che indica una produzione nell’ambito della corte di Fontainebleau.



Disegni messi in relazione con il chiaroscuro



Parigi, Musée du Louvre, RF 41008 Recto https://collections.louvre.fr/ark:/53355/cl020230180; INV 15556 Recto https://collections.louvre.fr/ark:/53355/cl020202771; INV 13916 Recto https://collections.louvre.fr/ark:/53355/cl020104170



Altri esemplari



Amsterdam, Rijksmuseum; RP-P-OB-31.192 http://hdl.handle.net/10934/RM0001.COLLECT.51949



Vienna, Albertina; DG2002/684 https://sammlungenonline.albertina.at/?query=search=/record/objectnumbersearch=[DG2002/684]&showtype=record



Berlin, Kupferstichkabinett, 215-1897



Parigi, Bibliothèque nationale de France EA-26 Boîte FOL (Monogrammiste NDB), due esemplari


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Boston, Museum of Fine Arts ©

REPERTORI

Bartsch A., Le peintre graveur, Vienne, 1803-1821, v. XII, p.47, 28
Zanetti A., Le premiere siècle de la calcographie ou catalogue raisonné des estampes du cabinet de feu M. le Conte Cicognara, Venezia, 1837, p.32 
https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k65294820.texteImage
Karpinski C., The Illustrated Bartsch 48. Italian chiaroscuro woodcuts, New York, 1983, p.56

BIBLIOGRAFIA

Karpinski C., "Le maitre ND de Bologne", Nouvelles de l'estampe, Paris, 1976, 23-27, p.25, 2
Cordellier D.; Py B., Raphaël, son atelier, ses copistes, Paris, 1992
Jenkins C., "The chiaroscuro woodcuts of the master ND at Fontainebleau", Print Quarterly, 2013, 131-143, pp.131-143
Marinovic A., Die Clair-obscur-Holzschnitte des Monogrammisten NDB. Ein Bologneser Formschneider in Fontainebleau?, Vienna, 2015
Jenkins C., Prints at the court of Fontainebleau, c. 1542-47, Ouderkerk aan den IJssel, 2017, vol. III, pp. 296-297
Marinovic A., "Le xilografie a chiaroscuro del Monogrammista NDB", Arte e Umanesimo a Bologna: materiali e prospettive, Bologna, 2019, pp. 122-140

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Battagliotti L., 2022
Battagliotti L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.1108.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/54364/stampa-54364.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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