OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

identificazione: SAN LORENZO
titolo parallelo: Saint Lawrence
titolo: San Lorenzo

LOCALIZZAZIONE

Vienna, Albertina, Zeichnung & Druckgrafik

PROVENIENZA

DATAZIONE

XVI, secondo quarto
1527 post - 1540 ante

AUTORE

altre attribuzioni: Marie di Santagostino (inventore)

DATI TECNICI

chiaroscuro; mm 280 x 194
materia del supporto: carta

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: indicazione di responsabilità
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: capitale
posizione: in basso a sinistra, entro la base del piedritto
trascrizione: MAR.D.AVG./PINXIT

tipologia: indicazione di responsabilità
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: capitale
posizione: in basso a destra, entro la base del piedritto
trascrizione: IA.D.C. /FECIT









STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Chiaroscuro a due legni, due tonalità di marrone. In basso, all’interno della specchiatura delle basi dei piedritti, vi sono le iscrizioni “MARD. S. AVG / PINXIT”, sulla sinistra, e “IA. D. C. /FECIT”, sulla destra.



San Lorenzo, vestito con la dalmatica diaconale e identificabile grazie allo strumento del martirio, è posto in una nicchia dal catino a forma di valva, riccamente decorata nelle specchiature dei piedritti e con due catene pendenti dalla cornice. Completano l’ornamento del foglio, ai lati della nicchia,  due medaglioni con due ritratti di personaggi antichi. Il volto di profilo nel medaglione sulla sinistra è accompagnato dalle iniziali IC, il volto sulla destra da una C.



Pochissime sono le notizie riguardanti questo chiaroscuro, di cui si conosce solo l’esemplare qui catalogato: sebbene l’iscrizione “MARD. S. AUG.” sia stata sciolta da Bartsch in «Marie di Santagostino» (Bartsch 1811), non si hanno notizie di pittrici con questo nome. Allo stato attuale della ricerca sia l’incisore IA. D. C. (firma sulla base della colonna a destra)  che l’inventore di questa stampa (MARD. S. AVG sulla base della colonna sinistra) rimangono anonimi. Numerosi tuttavia sono gli indizi  di una provenienza dall’area lombardo-veneta. La stessa figura del santo, con alcune piccole variazioni, è presente nel monumentale Corteo processionale con Trionfo di Cristo, inciso su disegno di Tiziano e conosciuto in varie edizioni, la più antica delle quali pubblicata nel 1517 da Gregorio de’ Gregoriis (ALU.0170.4). Gli elementi decorativi, invece, rimandano al classicismo tosco-padano ravvisabile ad esempio nei monumenti funebri veneziani della metà del XV secolo (Fortini Brown 1996, pp. 236-237); evidenti sono le analogie con il monumento di Federico Cornaro in Santa Maria Gloriosa dei Frari, sia per quanto riguarda la nicchia scultorea con la conchiglia che per quanto riguarda la decorazione pittorica del giovane Andrea Mantegna, con i due ritratti entro medaglioni e le ghirlande che scendono ai lati (Agosti 2005, pp. 285-286). Infine, il singolare accostamento di medaglioni all’antica in una stampa di soggetto religioso trova un antecedente nella Madonna col bambino in trono tra san Rocco e san Sebastiano di Benedetto Bordon e Jacopo da Strasburgo (ALU.0167.1) Tale stampa, inoltre, costituisce un antecedente importante anche per l’analoga presenza dei termini “PINXIT” e “FECIT” ad indicare rispettivamente  l’autore del disegno sul blocco (“BENEDICTUS”) e l’incisore (“ICOBUS”) (Landau 2016, p.117; Landau-Parshall 1994, p. 147).



La conoscenza del chiaroscuro in area lombarda è testimoniata da un san Lorenzo dipinto  su  tavola della Bob Jones University (Pepper 1984, p. 311, fig. 145.2) appartenente a un polittico smembrato, la cui attribuzione oscilla tra un pittore leonardesco vicino a Bernardino Lanino e Girolamo Giovenone (Pepper 1984, pp. 138-139), un pittore novarese, forse Antonio Zanetti da Bugnate (Venturoli 1996), e un pittore casalese (Marco Tanzi in una comunicazione personale). Nonostante alcune differenze – l’ornamento della veste, l’orientamento della palma, la forma della graticola – il dipinto mostra chiaramente la  dipendenza dalla stampa, ravvisabile soprattutto nella posa del santo. La datazione del polittico intorno al 1540 proposta da Venturoli (Venturoli 1996) rappresenta un ante quem per la datazione della stampa, che fu eseguita probabilmente tra il 1530 e 1535. 



Si ringrazia il prof. Marco Tanzi per  le preziose indicazioni sul polittico  citato.



 


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Albertina ©

REPERTORI

Bartsch A., Le peintre graveur, Vienne, 1803-1821, vol. XII, p.83, n.34
Brulliot F., Dictionnaire des monogrammes, marques figurées, lettres initiales, noms abrégeés (nouvelle édition revue), München, 1832-1834, vol. II, p.167, n. 1301
Karpinski C., The Illustrated Bartsch 48. Italian chiaroscuro woodcuts, New York, 1983, p.126

BIBLIOGRAFIA

Pepper S., Italian paintings: Bob Jones university collection of religious art, Greenville, South Carolina, 1984
Landau D./ Parshall P., The Renaissance Print 1470-1550, New Haven-London, 1994
Venturoli P., "45. Santa Maria Maddalena e Santa Marta", Il tesoro della città: opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama / a cura di Silvana Pettenati e Giovanni Romano, Torino, 1996, pp. 28-29
Fortini Brown P., Venice and Antiquity: The Venetian Sense of the Past, London, 1996
Agosti G., Su Mantegna I. La storia dell'arte libera la testa, 2005
Landau D., "L'arte dell'incisione a Venezia ai tempi di Manuzio", Aldo Manuzio e il rinascimento a Venezia, Venezia, 2016, pp. 107-135

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Battagliotti L., 2023
Battagliotti L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.1122, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/55060/stampa-55060.html, ISBN 978-88-96445-24-2
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