La xilografia è una libera interpretazione della tela di Tiziano per la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, ora al Louvre (inv. 748). Nella stampa in basso a destra, entro il secondo gradone, è presente il monogramma AM.
La produzione xilografica di Meldolla comprende, oltre alla xilografia qui catalogata, altre quattro stampe: il Matrimonio mistico di Santa Caterina (ALU.1127.1), una versione del Cristo incoronato di spine in controparte, senza monogramma (ALU.1132.1), la Deposizione di Cristo nel sepolcro (ALU.1129.1), e il Giudizio Finale (ALU.1136.1)
Fu Richardson il primo ad ascrivere il Matrimonio mistico (ALU.1127.1), il Cristo incoronato di spine con monogramma AM (ALU.1128.1, qui schedato) e la Deposizione (ALU.1129.1) alla produzione di Schiavone, prospettando la possibilità che l’artista potesse aver inciso in prima persona le proprie invenzioni in una fase piuttosto avanzata della sua carriera. Tuttavia lo studioso notava per il Matrimonio mistico un intaglio più crudo e tecnicamente inferiore rispetto alle altre due stampe, che imputava a una non completa padronanza del mezzo xilografico da parte di Meldolla (Richardson 1971, pp.184-190). Le stesse differenze venivano notate da Muraro e Rosand ma interpretate in modo diverso: contrapponendo il «modellato regolare, alquanto meccanico» del Cristo con monogramma AM e della Deposizione alla libertà espressiva del Matrimonio mistico, gli studiosi consideravano quest’ultima stampa «il culmine della sua breve carriera di silografo, o più facilmente, la sola intagliata dal maestro con le sue stesse mani» (Muraro, Rosand 1976, pp.149-150).
L’attribuzione dell'intaglio del Cristo senza monogramma (ALU.1132.1) a Schiavone è stata proposta da Karpinski e accettata da Landau e, più recentemente, da Callegari (Karpinski 1976, pp.272-273; Landau 1983, p. 344; Callegari 2005 e 2015). Attualmente la critica è concorde nel ritenere questa stampa e il Matrimonio mistico (ALU.1127.1) le uniche xilografie su fogli sciolti incise direttamente dall'artista. La Deposizione (ALU.1129.1) e il Cristo siglato “AM” (ALU.1128.1, qui schedato), pur derivando da invenzioni schiavonesche, sono da ritenersi opere di un'altra mano, forse – come sostiene David Landau – quella di un incisore di professione (Landau 1983, p.344-345). È probabile che la produzione di queste due stampe, coerenti non solo nelle dimensioni, ma anche da un punto di vista stilistico e iconografico – significativa in tale senso è la centralità della corona di spine in entrambe le immagini –, sia avvenuta nello stesso momento (Muraro Rosand 1976, p.149).
Per quanto riguarda il Giudizio Finale (ALU.1136.1), se da un lato il disegno può essere ricondotto con una certa sicurezza a Meldolla (Koshikawa 2019, pp. 216-219), dall’altro la questione relativa all’intaglio rimane ancora aperta.
Le xilografie dello Schiavone sono generalmente datate al sesto decennio del XVI secolo, nella piena maturità dell’artista. Callegari ha proposto per il Matrimonio mistico e l’Incoronazione di spine di Berlino una datazione prossima al 1550, periodo in cui Schiavone stava lavorando alle tavole delle Sorti di Marcolini, datazione che sembrerebbe confermata anche dalla vicinanza stilistica tra il santo portacroce della xilografia e le seconda serie degli Apostoli, incisa dall’artista intorno al 1549-1550 (Callegari 2015).
Altri esemplari del Cristo incoronato di spine con monogramma:
Brema, Kunsthalle, 33174
Braunschweig, Herzog Anton Urlich-Museum, inv. ZL 89/6109,http://kk.haum-bs.de/?id=mon-am-ab3-zl-1989-06109
Budapest, Museum of Fine Arts, inv. 6174 https://www.mfab.hu/artworks/13661/
Firenze, Galleria degli Uffizi, Stampe sciolte, n. 33
Francoforte, Staedel Museum, inv. 34016
Londra, British Museum, 1874,0808.1370, https://www.britishmuseum.org/collection/object/P_1874-0808-1370
Parigi, Bibliothèque nationale de France
Washington DC, National Gallery of Art, 2007.11.1 https://www.nga.gov/collection/art-object-page.137834.html#history
