Orfeo in ginocchio alza il braccio destro per proteggersi dalle Baccanti che lo stanno dilaniando. In alto scorre un cartiglio con l'iscrizione 'POCO NON FA CHI DA FORTVNA FUGGE'. L'episodio raffigurato è quello della morte di Orfeo narrato da Ovidio (Metamorfosi, 11: 1-66).
La xilografia è parte di un ciclo di quindici tondi raffiguranti soggetti mitologici e biblici accompagnati da motti edificanti. Una xilografia, ALU.0712, ci fornisce le coordinate spazio temporali per l’esecuzione. Celebra infatti l’alleanza fra il Re di Francia Francesco I e il Doge Leonardo Loredan del 1513-16, ovvero la quarta fase della guerra della Lega di Cambrai. Gli autori della serie, inventore e xilografo, sono quindi veneziani, e attivi anche nel settore dell’illustrazione libraria. Il loro stile ricorre infatti in varie illustrazioni del primo ventennio del Cinquecento e uno dei tondi, ALU.0716.1, viene utilizzato come illustrazione del Libro della Regina Ancroia, stampato a Venezia da Francesco Bindoni e Matteo Pasini nel 1528.
L’inventore rielabora motivi già esistenti, in particolare dalla grafica a stampa, come nel caso di questa xilografia con la Morte di Orfeo, di cui esistono due fonti quattrocentesche: un disegno di Albrecht Dürer conservato alla Kunsthalle di Amburgo (inv. 23006; https://online-sammlung.hamburger-kunsthalle.de/de/objekt/23006) e un bulino di un anonimo artista ferrarese (unico esemplare Amburgo, Kunsthalle, inv. 22 https://online-sammlung.hamburger-kunsthalle.de/de/objekt/22), entrambi probabilmente derivanti da una stampa o un disegno mantegnesco perduto (Bandera, Burns, Farinella 2019, p.174, n.III.18). Così anche per quanto riguarda il Giudizio di Paride, ALU.0705.1, che ricorda un bulino di Marcantonio Raimondi (ad esempio Londra, British Museum H,2.89).
Gli autori sono gli stessi di un altro tondo che esula da questo ciclo, la Natività, ALU.0701.