Il presente lunario, calcolato nella città di Vienna dall’umanista polacco Giovanni di Glogovia, presenta una decorazione composta da tre stemmi araldici, una cornice con festoni, bucrani e sfingi, e un finalino con girali, sfingi e un clipeo.
L’attribuzione del foglio oscilla tra lo stampatore viennese Johann Winterburg e il veneziano Bernardino Benalio. Tuttavia, l’origine della cornice, da noi rintracciata in occasione della catalogazione del foglio, sembra confermare la produzione veneziana del lunario: infatti essa fu impiegata dal tipografo Matteo Capcasa nell’edizione del 1493 della Divina Commedia. Capcasa non può essere l’autore del foglio poiché deceduto quattro anni prima, nel 1495, ma è possibile che i suoi legni siano giunti a Benalio; è noto, infatti, che i due tipografi furono partner commerciali intorno al 1491 (Cioni 1975). Dunque, non pare azzardato ipotizzare che Benalio abbia acquisito i legni allo scioglimento della partnership con Capcasa, oppure alla morte di quest’ultimo.
Non deve stupire il fatto che un foglio viennese sia stato prodotto a Venezia: sempre nel 1499, i fratelli de Gregoriis stamparono nella città lagunare un pronostico dello stesso Giovanni di Glogovia. Di questo pronostico esiste un’altra edizione, datata 1499 e stampata a Vienna da Johann Winterburg – lo stampatore a cui parte della critica attribuisce il nostro foglio. Dato che l'autore ha deciso di stampare sia a Vienna che a Venezia il pronostico, possiamo supporre che abbia fatto la stessa cosa per il lunario.