Istituto di Storia dell'Arte / Atlante delle Xilografie italiane del Rinascimento

OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

titolo parallelo: MADONNA AND CHILD ON THE THRONE AND STS ROCH AND SEBASTIAN
titolo: Madonna col Bambino in trono tra san Rocco e San Sebastiano

LOCALIZZAZIONE

Londra, British Museum, Department of Prints and Drawings

PROVENIENZA

data ingresso: 1919

DATAZIONE

sec. XVI, inizio
1500 ca.

AUTORE

DATI TECNICI

xilografia; mm 542 x 292
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: riferimento all'autore
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere romane maiuscole
posizione: a destra in alto in una tavoletta
trascrizione: BENEDICTVS/. PINXIT

tipologia: riferimento all'autore
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: in alto a sinistra in una tavoletta
trascrizione: IACOBVS/. FECIT

tipologia: di titolazione
lingua: latino
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: lungo la cornice del trono, in alto
trascrizione: AVE REGINA.CELORUM.MATER.REGIS.ANGELORUM. SAL.








STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Una parete architettonicamente scandita in puro stile rinascimentale presenta al centro una nicchia che ospita un trono sopraelevato su due gradini. Vi siede la Vergine con il Bambino in piedi sulle ginocchia della madre. Gesù sorregge con la mano destra il globo crociato che la Madonna gli porge. Curiosamente, dal lato sinistro della base del trono, spunta un’arpia. San Rocco e San Sebastiano sono rappresentati in piedi rispettivamente alla destra e alla sinistra della Vergine e del Bambino. Sull’architrave che costituisce la cornice architettonica del trono sono rappresentate, simulando un bassorilievo, sei scene della Passione di Gesù, dalla Veglia nel Giardino degli Ulivi a Pilato che si lava le mani. Sul fronte più basso del gradino del trono, sono rappresentati altri sette episodi della Passione, dalla Cattura di Cristo ad una sua Apparizione. L’Incontro di Anna e Gioacchino e la Visitazione sono inseriti negli spazi tra i pilastri scanalati nella parete, mentre fanciulli nudi, sul prolungamento dell’architrave, portano gli strumenti della Passione.



Questa grande xilografia ricavata da due legni, destinata probabilmente ad essere incorniciata, è un melange di influenze nordiche e classiche, di temi devozionali e di gusto all’antica (Landau 2016, p.119). La figura della Vergine, il gesto della mano e il disegno della veste sono esemplati su un’invenzione di Schongauer (Bartsch n. 30), ma rispetto al modello tedesco, nella xilografia veneziana il Bambino si è trasformato in un putto all’antica. Anche le piccole scene della Passione trovano riferimento in analoghi soggetti di Schongauer che vengono qui semplificati per esseri inseriti in spazi ridotti.



Gli autori, Benedetto Bordon e Jacopo da Strasburgo dovettero stamparla intorno al 1500, ovvero a ridosso di un’altra grande impresa comune, l’illustrazione dell’Officium Beatae Mariae Virginis pubblicato da Lucantonio Giunta nel 1501. Friedrich Lippmann, che erroneamente identificò la firma ‘Benedictus’ con quella del pittore Montagna, mise in evidenza la tecnica incisoria che non obbedisce allo stile lineare mantegnesco preferendo il sistema di ‘cross-hatching’, utilizzato per dare rilievo alle forme.



Gli esemplari noti, originali e derivazioni sono (Zijlma 1986 n.2, p.198): a Londra, British Museum ALU.0167.1, oggetto di questa scheda; a Parigi, Bibliothèque nationale de France un esemplare definito da Lippmann magnifico; a Basilea, Kunstumuseum solo la parte superiore; a Berlino, Kupferstichkabinett un esemplare mutilo colorato, copia in controparte (ALU.0325.1); a Dresda nella collezione del re Friedrich August di Sassonia era presente una derivazione liberamente copiata (e colorata) che porta l’insegna dell’editore seicentesco veronese Bartolomeo Merlo, forse si tratta della stessa matrice dell'esemplare a Berlino. La xilografia era presente nell'asta della collezione di Friedrich August del 1927 ed attualmente risulta dispersa (ma si veda scheda e fig.52 nel catalogo d'asta Boerner https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/boerner1927_05_04/0174).


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: London, British Museum ©
note: Creative Commons

REPERTORI

Zijlma R., "Jacobus Argentoratensis", in Print Quarterly, 1986, pp. 297-298, pp. 197-206
Borea E., "L'arte dell'incisione a Venezia ai tempi di Manuzio", Aldo Manuzio e il rinascimento a Venezia, Pisa, 2009, pp. 107-135, v. I, p. 67, v. II, fig. IV/6

BIBLIOGRAFIA

Massing J.M., ""The Triumph of Caesar" by Benedetto Bordon and Jacobus Argentoratensis. Its Iconography and Influence
", in Print Quarterly, 1990, pp. 2-21, pp. 2-21
Lippmann F., "Jacobus Argentoratensis, étude préliminaire", in Arte Veneta, Amsterdam, 1969, pp. 42-52, pp. 112-120
Massing J.M., "Jacob (Jakob) von Strassburg", The Hollstein's German engravings, etchings and woodcuts, 1977
Massing J.M., The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, 1987
McDonald M. P., "The Triumph of Caesar Woodcuts of 1504 And Triumphal Imagery in Venetian Renaissance Book", Grand Scale. Monumental Prints in the Age of Dürer and Titian, London, 2004, pp. 53-71, n. 2592
Armstrong L., Lo specchio dell'arte italiana. Stampe in cinque secoli, 2008, pp. 59
Landau D. , Venezia, 2016 , p.117

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S., 2016
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0167.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/5920/stampa-5920.html, ISBN 978-88-96445-24-2