La stampa qui schedata raffigura, entro una cornice settecentesca, san Giovannino inginocchiato. In basso, a destra, vi è il monogramma D.T.F.V., non segnalato dai repertori.
Essa fa parte di un nucleo di xilografie stampate da Alessandro Scolari tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta del Settecento e conservate presso la Biblioteca Capitolare di Verona. A seguito del ritrovamento nei locali del Capitolo di oltre duecento codici, avvenuto grazie al consiglio di Scipione Maffei, Scolari fu incaricato di provvedere alla loro legatura: è proprio grazie a tale circostanza che si è conservata una testimonianza materiale della produzione xilografica della stamperia, altrimenti quasi interamente perduta anche causa della natura effimera di questi oggetti, destinati alla devozione e spesso a essere esposti. Alcuni fogli di questa serie sono stati utilizzati per decorare le copertine dei codici, altri sono stati impiegati come rinforzo della legatura. In questo caso, i trafori indicano che il foglio fu utilizzato come mascherina per acquerellare altre stampe. Negli anni Sessanta del Novecento le legature sono state smembrate e sono ora conservate in cartelle.
L'attività della stamperia Scolari nella città scaligera è registrata a partire dal 1692, ma è soprattutto sotto la direzione di Alessandro che la bottega si specializzerà nella produzione di stampe popolari, anche reimpiegando blocchi cinquecenteschi acquistati da altri tipografi. Per alcune xilografie - si veda ad esempio ALU.0325.3 - è possibile ricostruire la storia della matrice attraverso le varie edizioni note. In vari casi - come quello della stampa qui schedata- lo stile sembra suggerire una datazione entro il 1550, anche se "il ritardo iconografico e stilistico connaturato a queste immagini, dal sapore naïf e volutamente arcaico" (Bao 2018, p. 103) non permette di stabilirne con certezza la cronologia.
Un matrice proveniente dal fondo Soliani (ALU.0407-M e ALU.0407.1) e conservata presso le Gallerie Estensi di Modena raffigura, in controparte, lo stesso soggetto con alcune piccole varianti. Secondo Maria Goldoni, l'esistenza delle due xilografie testimonierebbe la diffusione in ambito nord italiano di questo modello figurativo. La studiosa, inoltre, riteneva la versione Scolari più antica rispetto a quella modenese (I legni incisi..., p. 84, n. 28).
Sulla stamperia Scolari si veda: Bao 2018, pp. 99-105 e Brunelli 1992-1994; sulle stampe Scolari della Capitolare: Brugnoli, Fagagnini 1985.
Altri esemplari:
- Verona, Biblioteca Capitolare, cart. VII, p.7