La xilografia fa parte di un ciclo di otto episodi dell’Eneide, ciascuno corredato da una didascalia in endecasillabi in ottava rima e contrassegnato da una lettera dell’alfabeto (A, ALU.1273.1; B, ALU.1274.1; C, ALU.1275.1, oggetto della presente scheda; D, ALU.1276.1; E, ALU.1277.1; F, ALU.1278.1; G, ALU.1279.1; H, ALU.1280.1). Tutte le stampe che compongono la serie sono ottenute dall’impressione di due blocchi: uno rettangolare per la cornice - uguale per tutte - e uno ovale per la scena centrale.
Il ciclo inizia con l’episodio A, raffigurante la fuga di Enea con la sua famiglia dalla città di Troia narrata nel secondo libro dell’Eneide, e termina con l’episodio H (ALU.1280.1) che, mettendo in scena contemporaneamente la morte di Pallante e il duello finale tra Enea e Turno, riassume il contenuto degli ultimi tre libri dell’opera: si tratta pertanto di una serie completa.
L'episodio C, qui schedato, è tratto dal quarto libro e raffigura l'arrivo di Enea a Cartagine e la sua successiva partenza, che causerà il suicidio di Didone. In basso, a sinistra, è presente uno scudo che vede all’interno la firma dell’intagliatore I. G. e una F che probabilmente sta per fecit. L’intagliatore sembra essere il medesimo per tutte le scene, sebbene si firmi con varianti. L’artista è stato identificato da Brulliot (1832-1834, II, n. 1469) e da Nagler (1858-1879, IV, n. 146) con Giovanni Gallo, pittore anversano attivo a Napoli verso la fine del XVI secolo, che collaborò con Marco Pino nella produzione di diversi chiaroscuri (The Chiaroscuro Woodcut 2018, p. 220). Tuttavia tale attribuzione non può essere accolta, in quanto lo stile rimanda all’ambito veneziano del primo quarto del secolo. A questo periodo, infatti, risalgono altri cicli di xilografie di soggetto storico-allegorico inserite in cornici, di cui ALU.1212 e ALU.1213 sono un esempio.
È probabile che questa tipologia di stampe sia stata concepita anche per un uso decorativo, come attesta il ciclo della Passione di Jacopo da Strasburgo incollato al coro di Santa Chiara nella Chiesa di San Damiano ad Assisi (ALU.0166).
Il ciclo dell’Eneide qui schedato fa parte di un album della collezione Marolles composto di sole xilografie. Un altro ciclo completo, oggi non rintracciabile, è stato segnalato da Essling (1907-1914, terza parte, p. 122) nelle collezioni del British Museum.