OGGETTO

definizione: stampa

SOGGETTO

identificazione: SACRIFICIO DI ISACCO
titolo parallelo: SACRIFICE OF ISAAC

PROVENIENZA

Parigi, collezione ex-Ambroise Firmin-Didot
data uscita: 1877 (vendita Maurice Delestre 1877 lot. 2171)

DATAZIONE

sec. XVI, primo quarto
1515 ca.

AUTORE

EDITORI/STAMPATORI

Benalio Bernardino (editore/stampatore)
Venezia, 1515

STATO DELLA STAMPA

primo stato

DATI TECNICI

xilografia; mm 790 x 1076 ca.,
materia del supporto: carta
filigrana: da rilevare

STATO DI CONSERVAZIONE

buono

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE

RESTAURI

ISCRIZIONI

tipologia: didascalica
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: caratteri gotici
posizione: in alto a sinistra nella tavoletta
trascrizione: In Uenetia per Ugo da carpi | Stampata per Bernardino | benalio: Cu[m] priuilegio, ɔ[on]cesso | per lo Illustrissimo Senato. | Sul ca[m]po desan Stephano.

tipologia: indicazione di responsabilità
lingua: volgare
tecnica di scrittura: a stampa
tipo di caratteri: lettere capitali romane
posizione: su una foglia del rametto del tronco centrale
autore: Carpi, Ugo da
trascrizione: VGO









STEMMI, MARCHI

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

Xilografia in 4 blocchi.



Questa monumentale xilografia, come una sorta di dramma pastorale, rappresenta l’episodio del sacrificio del figlio Isacco da parte del patriarca Abramo, capitolo 22 della Genesi. Il racconto visivo si svolge in modo molto aderente al testo scritto. “Abramo, dopo aver ricevuto da Dio l’ordine di sacrificargli la vita del suo unico figlio, si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". Abramo prese la legna e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme, mentre i servitori ebbero l’ordine di aspettarlo”.



In primo piano, quindi, va in scena questo momento del racconto veterotestamentario. I due servi dallo sguardo grave, caricato di ombre, ascoltano Abramo e lo salutano facendo cenno con un berretto. Il patriarca ha affidato loro l’asino e caricato sulle spalle sue e su quelle di Isacco l’occorrente per compiere il sacrificio. Il figlio è curvo sotto il peso delle fascine, come Cristo prostrato dalla croce nell’andata al Calvario. Il fotogramma successivo è raffigurato in secondo piano, in alto a destra nella xilografia. “Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio. Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete impigliato con le corna in un cespuglio e lo immolò al posto di Isacco”. Un esile ma risoluto angelo trattiene con la mano minuta l’impeto disperato di Abramo, le vesti mosse nella torsione, la mano destra che costringe e nel contempo protegge il figlio docile e rassegnato. Entra nel quadro della scena, da destra, anche l’ariete sfuggito al gregge che pascola placidamente in lontananza (Urbini 2009, pp.112-113). La scelta di raffigurare una capra, anziché il montone citato nella Bibbia, è un’anomalia presente anche in alcune bibbie illustrate alle quali gli autori di questa xilografia dovettero guardare.



La scena, quindi, si svolge su vari piani spaziali e temporali secondo un’orchestrazione arcaica che Tiziano aveva adottato anche nell’affresco del Marito geloso nella Scuola del Santo di Padova del 1511. Nella stampa come nell’affresco, il passaggio dal primo al secondo piano della scena, dal prima al dopo della narrazione, è marcato dalla incombente presenza di una formazione rocciosa. L’incedere di Abramo ricorda inoltre tanto quello di Giuseppe nella giovanile Fuga in Egitto (Ermitage, San Pietroburgo), quanto la rappresentazione delle figure in modo paratattico sovrastate da un grande paesaggio che caratterizza l’impaginazione di questo dipinto.



Di questa stampa sono state pubblicate almeno sette edizioni (quella oggetto di questa scheda e ALU.0175.2, ALU.0175.3, ALU.0175.4, ALU.0175.5, ALU.0175.6, ALU.0175.7), ognuna delle quali, nel riquadro nel blocco a sinistra in alto, reca un’iscrizione diversa. L’unico esemplare sopravvissuto della prima edizione è conservato al Kupferstichkabinett di Berlino (inv. n. 868-100) ed è oggetto di questa scheda. Il riquadro nel foglio a sinistra presenta un’iscrizione in caratteri gotici con informazioni dettagliate sui responsabili della stampa, l’intagliatore Ugo da Carpi e l’editore Bernardino Benalio (Tiziano non viene menzionato): “In Venetia per Ugo da carpi/Stampata per Bernardino benalio: Cū priuilegio (con)cesso per lo Illustrissimo Senato/ Sul cāpo de san Stephano”. Solo in questo esemplare vediamo per intero la bella immagine dell’ariete che, impigliato con le corna in un cespuglio, balza in avanti cercando di liberarsi. Il 9 febbraio 1515 l’editore Bernardino Benalio aveva richiesto un privilegio per alcune stampe. Si trattava di un impegno editoriale significativo che comprendeva ben tre xilografie costituite da più blocchi per l’ideazione delle quali fu coinvolto Tiziano e la sua bottega: “Bernardino Benalio…..fa disegnare ed intagliare molte storie, p. e. la sommersione del Faraone, Susanna, il Sacrificio di Abramo ecc., non ancora impresse nel territorio della Repubblica. Ottiene perciò un privilegio di dieci anni….”(Fulin 1882, n.196). L’alta qualità del paesaggio raffigurato nella parte in alto a destra (per chi guarda), dove è messo in scena il sacrificio, rende certa la partecipazione di Tiziano almeno per quanto riguarda questo blocco: lo conferma anche un disegno del cadorino dove sono rappresentate la vegetazione che nella stampa si vede dietro all’angelo, il tronco e il cespuglio che appaiono a destra in basso, tutti modelli che Ugo da Carpi tradusse con grande fedeltà (Metropolitan Museum di New York, Roger Fund, 1908, 08.227.38). Per un’ampia discussione sulle diverse posizioni degli studiosi riguardo a questo foglio e ad altri disegni di Tiziano messi in relazione con Il sacrificio di Isacco: Chiari, Incisioni da Tiziano, 1982, p.30 e Joannides 2001, pp.281-283.



Vari particolari derivano dalla Vita della Vergine di Dürer, come il paesaggio alpino in lontananza che cita lo sfondo della Visitazione (per altri riscontri con Dürer, si veda Muraro e Rosand, p.79). La statua del Laocoonte potrebbe aver ispirato il pastore seduto in primo piano, soprattutto per quanto riguarda la posizione sforbiciata delle gambe e la torsione del busto (Urbini 2009, pp.112-113). Secondo alcuni studiosi Ugo ha composto un pastiche attingendo alle fonti disponibili - xilografie di Dürer in primis, ma anche illustrazioni librarie (elencate da Muraro e Rosand, p.80)-, e Tiziano avrebbe contribuito effettivamente con il disegno per un solo blocco, quello con la scena del sacrificio mentre il resto sarebbe opera della sua bottega (Dreyer 1971, pp.42-43, Joannides 2001, pp.281-283, Landau 2016, p.132). Altri studiosi ritengono invece che di tutta la composizione sia responsabile Tiziano, e per motivare la divisone in riquadri un po’ goffa della xilografia richiamano l’affresco con il Miracolo del neonato nella Scuola del Santo di Padova costruito dal cadorino in modo simile (Muraro e Rosand 1976, p.42; Thomas Della Costa in Aikema 2013, p.42). Rimarcano inoltre la grande qualità del disegno del paesaggio nello sfondo a sinistra della xilografia. Un altro esemplare di questa edizione faceva parte della collezione perduta di Ferdinand Columbus (McDonald 2004, pp.487-488, n.2686).


DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Berlin, Kupferstichkabinett ©
note: Creative Commons

REPERTORI

Borea E., Lo specchio dell'arte italiana. Stampe in cinque secoli, Pisa, 2009, v. I, p. 65, v. II, fig. IV/2

BIBLIOGRAFIA

, Robin Halwas Booksellers Agents and Dealers in Fine Art, London 
https://www.robinhalwas.com/004924-sacrificio-del-patriarca-abraham
Fulin R., "Documenti per servire alla storia della tipografia veneziana", in Archivio Veneto, Venezia, 1882, p. 181, doc. 196
Mauroner F., Le incisioni di Tiziano, Venezia, 1941
Dreyer P., Tizian und sein Kreis, 50 venezianische Holzschnitte aus dem Berliner Kupferstichkabinett, Staatliche Museen Preussischer Kulturbesitz, Berlin, 1971, pp.32-41
Muraro M./ Rosand D., Tiziano e la silografia veneziana del Cinquecento, Vicenza, 1976, pp. 78-80
Karpinski C., "Some woodcuts after early designs of Titian", in Zeitschrift für Kunstgeschichte, München-Berlin, 1976, pp. 258-274
Chiari Moretto Wiel, M. A., Incisioni da Tiziano. Catalogo del fondo grafico a stampa del Museo Correr, Venezia, 1982, pp. 27-29
Johnson J., "I chiaroscuri di Ugo da Carpi", in Print Collector - Il conoscitore di stampe, Milano, 1982, pp. 14-17
Landau D., "Printmaking in Venice and the Veneto", The Genius of Venice, 1500-1600, London, 1983, p. 320-321
, Kunst der Reformationszeit: Ausstellung im Alten Museum vom 26. August bis 13. November 1983, Berlin, 1983
Oberhuber K., Le siècle de Titien, 1993, pp. 473-474
Rapp J., "Tizians frühestes Werk: der Großholzschnitt “Das Opfer Abrahams”", in Bruckmanns Pantheon, 1994, pp. 43-61
Joannides P., Titian to 1518 : the assumption of genius, New Haven, 2001
McDonald M. P., The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, London, 2004, n. 2686
, Ugo da Carpi. L'opera incisa. Xilografie e chiaroscuri da Tiziano, Raffaello e Parmigianino, Carpi, 2009, pp. 112-113 (Urbini S.)
Lüdemann P., "Il Trionfo di Cristo tra dibattiti di cronologia, prestiti formali e questioni storico-iconografiche", Tiziano, Venezia e il papa Borgia, Firenze, 2013, pp. 113-125
Landau D., "L'arte dell'incisione a Venezia ai tempi di Manuzio", Aldo Manuzio e il rinascimento a Venezia, Venezia, 2016, pp. 107-135, p. 132
Lüdemann P., Tiziano. Le botteghe e la grafica, Firenze, 2016

MOSTRE/ESPOSIZIONI

AUTORE DELLA SCHEDA

Urbini S., 2016
Urbini S., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0175.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/6606/stampa-6606.html, ISBN 978-88-96445-24-2