ISCRIZIONI
tipologia: sacra
tecnica di scrittura: a stampa
posizione: in alto al centro
trascrizione: I-N-R-I
tipologia: didascalica
tecnica di scrittura: a stampa
posizione: sul cartiglio in basso a sinistra
trascrizione: S. SEBASTIAN
tipologia: didascalica
tecnica di scrittura: a stampa
posizione: sul cartiglio in basso verso il centro
trascrizione: S. ANTONIO
tipologia: didascalica
tecnica di scrittura: a stampa
posizione: sul cartiglio in basso a destra
trascrizione: S. ROCH
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La stampa presenta l'inusuale raffigurazione dei monogrammi dei nomi di Gesù e di Maria intrecciati e sovrapposti, con Arma Christi e Messa di san Gregorio nelle lettere, Evangelisti alle quattro estremità delle lettere e, nella parte inferiore del foglio, tre santi taumaturghi Sebastiano, Antonio e Rocco. Tra gli strumenti della Passione figurano: la spugna e la lancia, la scala, il martello, il bacio di Giuda, i trenta denari, la spada di Pietro con l'orecchio di Malco, Cristo alla colonna con i flagelli, il gallo, san Pietro e l'ancella di Pilato, la lanterna, le pinze, lo sputo, la mano delle percosse, le beffe, la mano che si strappa i capelli, etc; la tunica e i dadi.
Di questa stampa si conoscono due esemplari: quella qui schedata e il foglio conservato a San Francisco (si veda scheda relativa, ALU.0010.2).
L'esemplare di Udine qui schedato sappiamo che fino al 1582 era appeso ad una parete della casa di Valentino Thisclar a Ospedaletto presso Gemona del Friuli: il foglio è giunto fino a noi perché allegato come 'corpo del reato' agli atti di un processo avvenuto appunto nel 1582 da parte dell'Inquisizione contro il proprietario, accusato di aver commesso atti di vilipendio contro la religione, pasticciando con gesso l'immagine sacra (Udine, Archivio Diocesano, già S. Officio, busta 6, Acta S. Officii, processo n. 102).
Per la datazione dell'opera, si veda quanto espresso da Rosenthal (1967, p. 201) sull'esemplare di San Francisco: è plausibile una collocazione in ambito milanese intorno al 1500. L. Donati (1967, p. 203) preferiva invece anticiparla alla fine del XV secolo. Gallori (2011) conferma i termini cronologici tra fine Quattro e inizio Cinquecento.
L'immagine deriva da un prototipo elaborato in Francia: si veda l'esemplare del Metropolitan Museum, inv. 21.8.1 (http://www.metmuseum.org/art/collection/search/337963 ; cfr. Gallori 2011, p. 66 nota 116 con bibliografia).
Una variante della composizione, ritenuta antica e di ambito bresciano, è attestata solo da una ristampa settecentesca di Alessandro Scolari (si veda la scheda relativa, ALU.0116.1). Da un esemplare antico di questa matrice perduta probabilmente derivò un affresco nella chiesa di S. Andrea ad Asola (Brescia) datato 1516. Questa ripresa costituisce un terminus ante quem certo alla realizzazione della stampa.
Un'ulteriore variante è probabilmente esistita e attestata dalla descrizione dell'inventario di Ferdinando Colombo (si veda McDonald 2004, II, p. 423 n. 2339, che però lo riteneva un ulteriore esemplare della matrice di Udine/San Francisco; cfr. Gallori 2011, pp. 75-76 per aver chiarito la questione).
La fortuna iconografica di questa stampa, assai complessa, viene indagata ed esposta in tutte le sue varianti nel volume di C.T. Gallori 2011, cui si rimanda anche per i possibili prototipi e varianti. Basti qui segnalare che essa raggiunge persino le Americhe, dove trova applicazione nella decorazione di mitre in penne: si veda la mitra databile agli anni 1550-1565, donata da papa Pio IV e poi giunta nelle mani di Carlo Borromeo, oggi conservata a Milano, Museo del Duomo.
Una variante è attestata da una stampa (visibile ad esempio a questo link: http://www.beweb.chiesacattolica.it/benistorici/bene/1000017328/Ambito+tedesco+seconda+met%C3%A0+sec.+XVI%2C+Monogramma+figurato#locale=it&ambito=CEIOA&action=CERCAOA&ordine=rilevanza&domini=1&da=1&frase=monogramma+figurato) che venne copiata e pubblicata dai Remondini (si veda l'immagine pubblicata in Giacomello 2000, p. 18 fig. 4).
La stampa è ignota ai repertori, ma l'esemplare qui schedato venne pubblicato da studi sulla cultura figurativa friulana (cfr. almeno Casadio 1996, p. 195, e poi si rimanda a Gallori 2011 per la fortuna critica).
BIBLIOGRAFIA
Rosenthal E., "Über einen wiedergefunden unbeschriebenen Einblattholzschnitt des 15. Jahrhunderts", in
Studi bibliografici, Firenze, 1967, pp. 197-201, pp. 197-201
Donati L., "Il monogramma cristiano nella tipografia italiana", in
Studi bibliografici, Firenze, 1967, pp. 201-211, pp. 197-201
Casadio P., "Incisione e pittura nella seconda metà del Quattrocento nel Friuli occidentale: l'uso delle stampe come modelli",
Il Quattrocento nel Friuli Occidentale, Pordenone, 1996, pp. 195-234, p. 195
Landau D., "Prints in Friuli", in
Print Quarterly, London, 1997, p. 190, p. 190
, Achille Bertarelli e Trieste. Catalogo delle stampe donate alla Biblioteca Civica Attilio Hortis, Milano, 2000, pp. 13-19, p. 15 fig. 1
McDonald M. P.,
The Print Collection of Ferdinand Columbus (1488-1539). A Renaissance Collector in Seville, London, 2004, II, p. 423 sotto n. 2339
Gallori C.T.,
Iconografia e funzioni dell'Imago pietatis in Lombardia, dal Trecento al primo Cinquecento, Milano, 2008, pp. 263-264 n. 78, fig. 194
Gallori C.T.,
Il monogramma dei nomi di Gesù e Maria. Storia di un'iconografia tra scrittura e immagine, Asola, 2011, pp. 58, 70, 73, 91 e passim, p. 69 fig. 23