L'intaglio di Gaspare Ruina dal soggetto michelangiolesco deve essere datato posteriormente all'esecuzione dell'affresco nella volta della Cappella Sistina, terminato intorno al 1511, ed è realizzato attraverso la mediazione di un disegno o, se seguiamo la lettera, di un dipinto di Girolamo de' Grandi. L'identificazione di quest'ultimo artista, generalmente identificato con un ferrarese responsabile di aver fornito diversi disegni per incisioni, è stata più recentemente messa in dubbio e riferita a tale Giovanni Girolamo Grandi padovano (1508-1560; si veda Gramaccini Meier 2009). Questo personaggio (cfr. DBI 58, 2002), noto come orafo, intagliatore di gemme e bronzista, attivo a Trento e Padova, non sembra a mio parere poter coincidere con chi avrebbe fornito disegni a xilografi ferraresi.
L'intagliatore Gaspare Ruina è noto solo attraverso le poche stampe a lui riferite grazie alla firma e al monogramma e per le quali si è spesso servito dei disegni di Girolamo de' Grandi. La sua tecnica incisoria, per quello che è stato rilevato dalle composizioni desunte da invenzioni di altri, è piuttosto 'dura'. Diverso è l'esito delle stampe cosiddette ‘illustrative’ (De Witt ne illustra 7 ma la numerazione ne attesta almeno 9), che sembrano meglio congegnate ed eseguite, sia dal punto di vista stilistico che tecnico (si vedano le schede ALU.0134.1 fino ad ALU.0142.2). In queste si rilevano prestiti da Agostino Veneziano, riprese da Dürer negli sfondi, influenza di Giulio Romano, etc. Come ricorda De Witt, la prima menzione di questa xilografia con la Creazione di Adamo si deve a Papillon, il quale, riferendosi ad un esemplare in suo possesso, attribuiva l'invenzione a Raffaello. Si veda a questo proposito che l'esemplare BM inv. V,2.8 porta un'annotazione manoscritta 'Rafale'. Passavant (VI, 1864, p. 222, n. 1) non segnala questa composizione, ma un'altra xilografia raffigurante la Creazione di Eva, descrivendola come un chiaroscuro, con la medesima iscrizione: non essendo mai stato finora rinvenuto alcun esemplare, si è creduto ad un errore del Passavant (ma cfr. Alberti 2015, p. 40 n. 16).
Di questa stampa si conoscono diversi esemplari, uno dei quali senza l'iscrizione (si veda l'esemplare BM inv. V,5.9, ALU.0130.1, e anche Boston inv. 1975.534), considerato quindi un primo stato. Gli altri esemplari sono distinti da A. Alberti in due varianti (la b vedrebbe la perdita di alcuni segni, come il dito di Adamo, anche perché imputabili a tiratura tarda, come quella dell'esemplare qui schedato).
Si vedano altri esemplari conservati a:
- Amsterdam (rp-p-ob-31.107, variante a);
- Biblioteca Apostolica Vaticana (Stampe v.138, 24; Michelangelo e la Sistina, 1990, p. 178, n. 50; The Genius, 1992, p. 356, n. 86);
- Berlino (inv. 196-32, prova tarda; Gramaccini, Meier, 2009, p. 221, n. 206);
- Boston, MFA (inv. 1975.534 e 1975.535 ; http://www.mfa.org/collections/object/the-creation-of-adam-174531)
- Budapest (inv. 8874 ; http://printsanddrawings.hu/search/prints/8874/ );
- Bruxelles (inv. 26642);
- London, BM, oltre ai due esemplari già menzionati, anche l'inv. V,2.8 dove parte dell'iscrizione è tagliata e sostituita da un'annotazione manoscritta 'Rafale' http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1431326&partId=1&people=109116&page=1
- Monza (inv. def. 8017) http://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/CM020-04090/
- New York (inv. 22.73.3-65) http://www.metmuseum.org/art/collection/search/654316
- Paris, BnF (due esemplari: Ba 1.7, h99527; Ba 6.2, h99760);
- Roma ICG (inv. F.C. 86590, vol. 44 H 7; Borea, 1980, p. 240, n. 574);
- Vienna (inv. HB 2.2, fol. 85, n. 245; Der Göttliche, 2015, p. 189, n. 122)
- Brema, Kunsthalle (inv. 33104, secondo stato variante a).
- Monza, Musei Civici https://www.lombardiabeniculturali.it/stampe/schede/CM020-04090/