STEMMI, MARCHI
type of material:
monogramma, dell'autore
identification: Ruina Gaspare
position: in basso a sinistra
description: tre frecce incrociate con nastro
Ruina Gaspare
HISTORICAL INFORMATION
La stampa fa parte di una serie di - probabilmente - 9 episodi, dal soggetto non ancora individuato, ma che sembra narrare un racconto mitologico, con una protagonista femminile aggredita (da un uomo con la spada), un'altra (più anziana?) assalita da un leone, etc. De Witt pensa ad un romanzo cavalleresco sul genere dell'Orlando furioso.
La serie è stata descritta per la prima volta da De Witt (1934), che, sulla base del monogramma costituito da tre frecce incrociate con un nastro, come quello che appare anche nella stampa qui schedata, è da riferire a Gaspare Ruina. Rispetto al corpus attribuito a questo incisore, le composizioni, definite da De Witt ‘illustrative', sembrano meglio congegnate ed eseguite, sia dal punto di vista stilistico che tecnico (si vedano le schede fino ad ALU.0142). L'invenzione è stata da taluni riferita a Girolamo de' Grandi, che ha fornito disegni anche per altre composizioni dell'incisore (cfr. Dodgson 1938). Si notano caratteri veneziani che farebbero pensare ad una esecuzione posteriore al trasferimento dell'incisore a Venezia, intorno al 1533.
Le composizioni denotano riprese da Agostino Veneziano, Dürer negli sfondi, l'influenza di Giulio Romano.
Secondo Dodgson, l'invenzione di questi soggetti risalirebbe a Girolamo de' Grandi, intorno al 1520, cui si fanno risalire anche altre invenzioni incise poi da Ruina.
Di questa stampa si conosce un solo altro esemplare conservato a Parigi, BnF, segnalato da De Witt 1934.
Gli esemplari noti delle varie tavole della serie sono pochi (e manca l'episodio 3), ma la condizione delle impressioni (londinesi) fa pensare che i legni abbiano avuto una tiratura cospicua: De Witt ipotizza dunque la possibilità che esista un libro illustrato con queste composizioni, rimasto per ora ignoto. Gli esemplari delle composizioni conservate ad Amburgo (e Oxford, che De Witt non conosceva) presentano uno stato di conservazione del legno migliore (si vedano le schede relative).
Per utilità si ricordano gli episodi della serie e gli esemplari noti:
1) Londra, British Museum (qui schedato)
e Paris, Bnf (ALU.0134.2)
2) Londra, British Museum (ALU.0135)
e Firenze (GDSU ?)
3) nessun esemplare individuato finora
4) Londra, British Museum (ALU.0137.1) e Firenze, Uffizi (ALU.0137.2)
5) Amburgo, Kunsthalle (ALU.0138)
6) Londra, British Museum (ALU.0139)
7) Amburgo, Kunsthalle (ALU.0140)
8) Oxford, Ashmolean Museum (ALU.0141)
9) Londra, British Museum (ALU.0142.1)
e Amburgo, Kunsthalle (ALU.0142.2)
BIBLIOGRAPHY
Dodgson C., "Rare Woodcuts in the Ashmolean Museum-VII", in
The Burlington Magazine for Connoisseurs, 1938, 73, No. 424 (Jul., 1938), pp. 4-5, 7-9, 12-14, 17, p. 13
ENTRY'S AUTHOR
Aldovini L., 2017
Aldovini L., Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, ALU.0134.1, https://archivi.cini.it/storiaarte/detail/9531/stampa-9531.html