Istituto per il Teatro e il Melodramma / Fondo E. Duse

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Titolo:Quand nous nous réveillons d'entre les morts
Cronologia: 1907 (edizione)
Tipologia documentaria:materiale a stampa
Tipologia specifica: copione
Forma:originale
Responsabilità:
Descrizione fisica:
  • 1 vol., 185 x 120 mm
    Volume a stampa con alcuni interventi di Eleonora Duse. Le prime 39 pp. costituiscono una prefazione all'opera scritta dal traduttore.

Dati opera

Area del contenuto

Abstract:L'azione inizia in una località balneare della Norvegia dove l'anziano scultore Arnoldo Rubek si è recato con la giovane moglie Maja. Reso famoso da un gruppo scultoreo realizzato molti anni prima egli ha perso da tempo la sua più profonda ispirazione. Egli confessa la sua inquietudine alla moglie, con la quale vive un momento di crisi. Nell'albergo in cui alloggia, Rubek ritrova Irene, la donna cui è stato legato da una forte passione e che gli fece da modella per la sua opera più celebre: Il giorno della Resurrezione. Da quando si sono lasciati Irene è stata sposata due volte con uomini che dice di aver ucciso ed è stata rinchiusa in un sanatorio per malattie mentali. Ora è quasi uno spettro, e in una sorta di delirio rinfaccia a Rubek di averle rovinato la vita: ella ha vissuto per lui, donandogli giovinezza, corpo ed anima, ma egli si è servito di lei solo per creare il suo capolavoro e calpestandone poi i sentimenti. Rubek sa che Irene fu per lui più di una modella, fu la fonte stessa di un' ispirazione mai più ritrovata e la persuade che è ancora possibile per loro vivere la vita che non hanno vissuto. Per celebrare il loro ricongiungimento salgono così verso la cima di una montagna, dalla quale sta invece scendendo Maja in compagnia del proprietario terriero Ulfheim per mettersi al riparo da una bufera, ma una valanga li travolge.
Gli interventi di Eleonora Duse si limitano a pochi segni e sottolineature; non compaiono invece interventi di tipo testuale quali cancellature o sostituzioni, né annotazioni relative alla recitazione e alla realizzazione scenica.
Un grado di elaborazione del testimone dunque non molto avanzato per un'opera che risulta non esser mai stata messa in scena dalla Duse. In particolare, gli interventi dusiani, si concentrano nel finale del primo atto, al momento dell'incontro tra il Professor Rubek ed Irene, il ruolo che avrebbe dovuto interpretare, e nelle pagine conclusive dell'opera, che precedono la morte dei due.
Si tratta sempre di sottolineature e segni che richiamano l'attenzione su alcune delle battute o su delle frasi in particolare tra quelle pronunciate da entrambi i personaggi: indizi di una lettura attenta nella quale l'attrice aveva individuato dei passaggi particolarmente significativi senza che però vi fosse stato un ulteriore approfondimento del lavoro sul testo.
Modalità di acquisizione:Pervenuto tramite donazione da parte di Sister Mary Mark, nipote di Eleonora Duse.
Modalità di accesso:L'accesso ai materiali è possibile previa richiesta al Direttore dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma.
Lingua:Francese
Stato di conservazione:stato di conservazione discreto
Note allo stato di conservazione:La copertina è staccata ed essendo la legatura piuttosto debole i fascicoli all'inizio e alla fine del libro sono sul punto di staccarsi.
Bibliografia:
  • Il laboratorio dell'attrice - Copioni annotati di Eleonora Duse, a cura di Maria Ida Biggi, Venezia, Regione del Veneto, 2007. Pubblicazione multimediale realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "G. Mazzariol" dell'Università Ca' Foscari di Venezia

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