SOGGETTO
titolo parallelo: Monkey who spins
ACQUISIZIONE NELLA RACCOLTA
tipo acquisizione: acquisto
Milano, 1887
PROVENIENZA
data uscita: 1864 (post)
data ingresso: 1864 (post)
data uscita: 1887
DATAZIONE
secc. XV/ XVI, fine/inizio
1490 ca. - 1520 ca.
AUTORE
ambito culturale:
ambito nord-italiano (inventore/ incisore)
DATI TECNICI
xilografia;
mm 403 x 272, 19 (spessore matrice) ca.,
materia del supporto: legno
STATO DI CONSERVAZIONE
discreto
indicazioni specifiche: fratture e lacune
MODALITÀ DI CONSERVAZIONE
RESTAURI
ISCRIZIONI
tipologia: didascalica
tecnica di scrittura: intagliata
tipo di caratteri: lettere capitali
posizione: nel cartiglio in alto
trascrizione: CHI // LAVORA DA BEF(TIA) STENTA DA // VERA [in controparte]
STEMMI, MARCHI
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
La composizione è intagliata su un lato della matrice che porta dall'altra parte un'altra composizione (cfr. ALU.0311-M). Il blocco appartiene alla celebre raccolta di legni appartenuti alla famiglia modenese dei Soliani, stampatori ed editori modenesi attivi fin dal 1622, presso i quali si stampavano numerose xilografie di carattere popolare e devozionale, da legni acquistati a Venezia, Ferrara o Milano, spesso di produzione antica, e per l'occasione ripubblicati magari rilavorati. Queste matrici ebbero tirature moderne nel 1828 e 1864, di cui esistono i relativi cataloghi. I legni Soliani furono poi acquistati dal ‘cartolaio' milanese Pietro Barelli nel 1864: egli a volte intervenne sui legni inserendo monogrammi falsi o con altri tipi di manipolazioni. Nel 1887 le matrici tornarono a Modena ed entrarono a far parte del patrimonio della Galleria Estense in seguito all'acquisto promosso da Adolfo Venturi, allora funzionario ministeriale. Oltre ai legni Soliani, giunsero circa 160 matrici in più di proprietà Barelli (Venturi 1885; Goldoni in I legni incisi della Galleria Estense, 1986, pp. 11-29; Milano in I legni incisi della galleria Estense, 1986, pp. 31-33; Mozzo in Le matrici della Galleria Estense, 2017, pp. 222-257).
Le raffigurazioni intagliate su questo legno appartengono alla tipologia di stampe 'popolari': animali travestiti e/o intenti in attività 'umane', accompagnate da motti scherzosi, sono dagli studiosi inserite nell'ambito delle immagini di mondo alla rovescia, satira contro i pellegrini e proverbi animaleschi.
Nel caso della figura qui schedata, la scimmia che fila rientra nelle raffigurazioni di inversione della realtà naturale, come altre analoghe ad esempio con scimmia ciabattino, etc. La scritta del cartiglio però contraddirebbe questa lettura, rimandando ai proverbi figurati, e nello specifico, all'animale che lavora da bestia e quindi male, senza usare il cervello. In ambito tedesco era la scrofa dedita alla filatura, in immagini diffuse fin dalla fine del XV secolo (cfr. Milano in Legni incisi 1986, p. 184 sotto n. 229).
Anche in questo lato della matrice si rileva la stessa tecnica di intagliare non limitandosi alle linee di contorno, ma sfruttando le campiture con textures.
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
tipologia: fotografia digitale
ente proprietario: Modena, Gallerie Estensi ©
note: Creative Commons
REPERTORI
BIBLIOGRAFIA
Toschi P.,
Stampe popolari italiane: dal XV al XX secolo, Milano, 1965, p. 178, p. 257 tav. 122, tav. 122
, I legni incisi della Galleria Estense. Quattro secoli di stampa nell'Italia Settentrionale, Modena, 1986, pp. 183-184 n. 229 (A. Milano), tav. 125 fig. 229
, I legni incisi della Galleria Estense a Milano nel 50 anniversario della morte di Achille Bertarelli (1938-1988), Milano, 1988, p. 79
MOSTRE/ESPOSIZIONI
AUTORE DELLA SCHEDA
Aldovini L., 2017