Questa grande xilografia è ricavata da due matrici lignee conservate nel Fondo Soliani delle Gallerie Estensi di Modena. Le matrici erano di proprietà del mercante milanese Pietro Barelli. Il figlio Napoleone vendette queste e altre matrici xilografiche nel 1887 ad Adolfo Venturi quando egli ricomprò la collezione modenese Soliani che per un certo lasso di tempo fu di proprietà Barelli (nn. inv. 6528 e 6529; ALU.0054-M). Il British Museum di Londra conserva un’impressione della grande stampa, oggetto di questa scheda, precedente allo stato attuale delle matrici. La stampa è stata tirata quando i legni erano più integri e non erano ancora presenti due firme diverse che compaiono rispettivamente: in un frammento conservato alla Biblioteca dell'Archiginnasio (iscrizione:1550 MG?, ALU.0054.3); nella matrice conservata alle Gallerie Estensi. Sono noti quindi tre stati di questa stampa, il primo privo di iscrizioni oltre a quella di titolazione, il secondo reca in basso a destra il monogramma apocrifo “1550 MG”, il terzo non presenta traccia di questo monogramma, ma in basso a sinistra l’iscrizione apocrifa “DOMINICUS CAMPAGNOLA MDXVII”. Quest’ultima iscrizione fu forse intagliata dal mercante di stampe milanese Pietro Barelli che nel XIX secolo, per alcuni anni, possedette le matrici (si veda ALU.0054-M). Attualmente conosciamo quattro esemplari del primo stato: questo del British Museum, quello del Fogg Art Museum di Cambridg (Mass), quello del Museo Diocesano di Trento (invv. 7884-7886), quello della Biblioteca Marciana di Venezia.
La Fortuna bendata, vestita solo da un drappo svolazzante come i suoi capelli, siede su un globo conficcato sulla cima di un albero frondoso. Nelle mani stringe due lunghi rastrelli con i quali fa cadere a caso i ‘frutti’ dolci e amari del destino, dei quali l’albero è carico. Ai piedi dell’albero un’umanità varia e scomposta accoglie i frutti distribuiti dalla Fortuna. Alcune scene paradossali – come un asino oppresso dal peso di un sacco di denaro e un re che incorona un prigioniero malconcio- evocano i mondi alla rovescia del carnevale. Sullo sfondo navi che veleggiano e affondano, città fiorenti e in fiamme. Il tipografo veneziano Francesco Vieceri (o Vicceri), nel XVII secolo, possedeva stampe con la stessa targa presente in uno stato di questa xilografia. Non possiamo quindi essere certi che sia stato Pietro Barelli a fare questa interpolazione. Uscì dalla bottega del Vieceri anche una tiratura tarda del grande Martirio dei diecimila martiri sul Monte Ararat (ALU.0201.1, ALU.0201.2), la xilografia incisa da Lucantonio degli Uberti alla fine del secondo decennio, che poté forse rappresentare una fonte di ispirazione per l’inventore di questa stampa e la sua umanità brulicante intorno all’Albero della Fortuna. I contenuti stilistici e iconografici dell’opera dovrebbero collocarla cronologicamente entro la meta del Cinquecento. Qualche eco stilistico si rintraccia anche nel frontespizio su disegno di Baldassarre Peruzzi del libro divinatorio Triompho di Fortuna di Sigismondo Fanti, pubblicato a Venezia nel 1527, dove il papa è seduto sul mondo e l’astronomo sovrintende la scena.
Altri esemplari della xilografia si trovano a:
Bassano, Museo Civico, n. inv. I.11.16, ALU.0054.2 (stesso stato di questo esemplare del British Museum, solo parte inferiore)
Amsterdam, Rijksmuseum, n. inv. RP-P-2002-300, http://hdl.handle.net/10934/RM0001.COLLECT.368770 (stesso stato di questo esemplare del British Museum, solo parte inferiore)
Milano, Biblioteca Ambrosiana (due esemplari, risp. inv. 12467 e 12468, stesso stato di questo esemplare del British Museum, solo parte inferiore)
Cambridge, Harvard Art Museums/Fogg Museum, n. inv. 3.1989, https://www.harvardartmuseums.org/art/236115 (stesso stato di questo esemplare del British Museum)
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, inv. RARI VEN. 0753
https://polovea.sebina.it/SebinaOpac/resource/arboro-di-frutti-della-fortuna/VEA03292121
Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, AA. VV. Cart III, n. 24, ALU.0054.3 (un altro stato con firma 1550 MG, solo parte inferiore)
Milano, Raccolta Bertarelli, n. inv. Popolari Profane n. 13-4 https://graficheincomune.comune.milano.it/graficheincomune/risultatoricerca.aspx?appIndex=19&mode=0&openDetailMode=0#&&hsp=RRVM_DET-1-10-16145
Modena, Galleria Estense, Catalogo Bariola, ALU.0054.4 con iscrizione DOMENICUS CAMPAGNOLA MDXVII, completa;
Parma, Biblioteca Palatina, inv. 20256 (completa, primo stato, matrici in avanzato stato di deterioramento)